Effettivamente è una distinzione che ha la sua importanza. E che ci apre la porta ad una speranza
La passione ha la capacità di fare in modo che il tempo che passa, se non può annullarsi, diventi in qualche modo relativo. Insomma offre l'opportunità di adattarsi senza grossi patemi vivendo ugualmente momenti che ci piacciono e che ancora fanno parte di noi.
Anche chi non li vive più non lo si può censurare, si vede che la passione è scemata, per esempio tuo cugino poteva averla fintanto che gareggiava, e ora di stimoli per alimentarla non ne trova più. Anche il complesso di quello che è la nostra vita può far spegnere una fiamma.
Comunque sono sicuro che, passione ancor viva o morta che sia, metti un po' di persone in un posto come l'officina che descrive Dani e verranno fuori da soli i discorsi comuni, e si accenderà in tutte la stessa luce nello sguardo. Per esempio, quando la XT era dal meccanico per il controllo generale mi sono volutamente portato dietro mio padre (85 anni) e lui mi s'è perso dietro ai tappi dei serbatoi a bacchetta ed i parafanghi di un Falcone ex-Esercito, ed ha iniziato a fare discorsi alla Valchisun
nel senso che sostiene tuttora che un piccolo due tempi sia idoneo a viaggiare, perchè lui con una Parilla 125 ci fece quel che ancora chiama "il giro d'Italia".
I posti da viaggio nel tempo sono pericolosi, basta l'odore dei vecchi motori, la disposizione casuale di attrezzi e pezzi di cambio sul bancone, il tintinnio di una 10 sul pavimento e si apre il tappo della memoria.