Sono stato una volta in Val di Fassa e l'ambiente non mi è piaciuto affatto, a mio avviso troppo artificioso, voglliono
farci passare per naturale ed ecocompatibile solo quello che a loro permette di far soldi, senza nessun rispetto per
l'etica ed ancor meno per i turisti che gli permettono di vivere.
Se facessero tutti come me e non ci mettesse più piede nessuno, da quelli parti dovrebbero tornare a spalare
il letame di quelle 4 mucche che possiedono e con loro quelli del CAI e pure coloro che hanno costruito le piste
ed i trampolini da sci. Dal momento che convince sicuramente più la fame che la ragione, penso che la crisi economica
risolverà automaticamente alcune di queste questioni.
questione centrata. soldi. Pensa che quest'estate si è perfino proposto di far pagare il transito ai non residenti, per limitare il traffico. Sarai rimasto anche tu, se ci sei stato ad agosto, intrappolato in code estenuanti ad ogni ingresso paese. Ma poi il turismo lo vogliono, specie quello invernale, dal momento che tutto gira attorno a quello. Come è naturale che sia, ma non in maniera tanto esasperata. Purtroppo è una tendenza in diffusione, si sta estendendo alla Val badia e pian piano in tutte le valli. Se poi ti fai un giro per Campiglio, o scendi nel bellunese, vedi che la situazione si sta replicando in modo totale: traffico e restrizioni. Ma intanto si usano le ruspe nei boschi, si fa e si disfa da una parte e dall'altra si reprime. L'esempio di Lazzaro è una perfetta sintesi di quel che avviene.