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Notizie e curiosità / Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« il: 03 Agosto 2011, 14:32:26 »
2) alpinisti ed enduristi, sportivi con molto in comune
Ci vorrebbe il parere di un evoluzionista per fornire una dotta trattazione, per spiegare come le 2 razze che oggi appaiono in contrasto hanno sviluppano le deverse attitudini partendo da una radice comune..... io da "ibrido" osservatore e frequentatore di ambedue le specie posso solo dire che in entrambe coesitono le sottospecie del conteplativo e dello stoico che come recita la citazione di Guido Rey riportata sulla tessera del CAI “la montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti: per coloro che desiderano il riposo nella quiete come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora più forte” dove nella moto il contemplativo è dedito a forme di mototurismo fuoristrada o al motoalpinismo mentre l'endurista/trialista si cimenta più che nella velocità (aspetto che, ribasisco, è proprio del diverso motocross o che resta appannaggio delle competizioni) nella difficoltà del percorso.
Nessuno pensi che che portare una moto in mulattiera non sia un gesto atletico, estenuante meno che raggiungere una vetta di quelle toste o che serva meno fiato..... provare per credere!!! in questo, tra sportivi, ci sia un reciproco riconoscimento. (cito un mio amico endurista è anche un maratoneta e quando gli hanno chiesto se pratica le maratone per allenarsi a favore dell’enduro ha risposto che pratica l’enduro per essere più forte nelle maratone……….)
Aggiungo che, premessa una notevole disparità numerica tra enduristi/trialisti ed alpinisti/escursionisti, forse sono pochi i secondi che praticano lo sport dei primi, ma sono molti i moto fuoristradisti che amano la montagna anche a piedi... uno tra tutti il grande Giò Sala, un icona dell'enduro mondiale che è anche un grande camminatore...
Chissà in quante occasioni, una volta “in borghese”, le due "razze" si sono trovate a fraternizzare in qualche rifugio………..
Ci vorrebbe il parere di un evoluzionista per fornire una dotta trattazione, per spiegare come le 2 razze che oggi appaiono in contrasto hanno sviluppano le deverse attitudini partendo da una radice comune..... io da "ibrido" osservatore e frequentatore di ambedue le specie posso solo dire che in entrambe coesitono le sottospecie del conteplativo e dello stoico che come recita la citazione di Guido Rey riportata sulla tessera del CAI “la montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti: per coloro che desiderano il riposo nella quiete come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora più forte” dove nella moto il contemplativo è dedito a forme di mototurismo fuoristrada o al motoalpinismo mentre l'endurista/trialista si cimenta più che nella velocità (aspetto che, ribasisco, è proprio del diverso motocross o che resta appannaggio delle competizioni) nella difficoltà del percorso.
Nessuno pensi che che portare una moto in mulattiera non sia un gesto atletico, estenuante meno che raggiungere una vetta di quelle toste o che serva meno fiato..... provare per credere!!! in questo, tra sportivi, ci sia un reciproco riconoscimento. (cito un mio amico endurista è anche un maratoneta e quando gli hanno chiesto se pratica le maratone per allenarsi a favore dell’enduro ha risposto che pratica l’enduro per essere più forte nelle maratone……….)
Aggiungo che, premessa una notevole disparità numerica tra enduristi/trialisti ed alpinisti/escursionisti, forse sono pochi i secondi che praticano lo sport dei primi, ma sono molti i moto fuoristradisti che amano la montagna anche a piedi... uno tra tutti il grande Giò Sala, un icona dell'enduro mondiale che è anche un grande camminatore...
Chissà in quante occasioni, una volta “in borghese”, le due "razze" si sono trovate a fraternizzare in qualche rifugio………..