421
Notizie e curiosità / Re: Quanto ha prodotto Honda
« il: 24 Dicembre 2019, 07:33:58 »
Nico Cereghini: “Honda premia Lorenzo e non perdona Rossi e Lawson”
Jorge ha fallito, ma HRC onora pubblicamente il suo pilota, sebbene sia già un ex. Per Lawson, per Rossi (e per Biaggi) solo freddezza: magari hanno portato le Honda al trionfo, ma poi hanno osato voltar loro le spalle
di NICO CEREGHINI
Ciao a tutti! Jorge Lorenzo, che era in vacanza a Bali, è volato a Motegi nel fine settimana per essere premiato dalla Honda. E’ una di quelle tradizioni che in Giappone hanno una importanza rituale: la festa si chiama Honda Thanks Day, e celebra ogni anno i campioni del marchio; con Jorge c’erano anche Toni Bou, Tim Gajser e Takaaki Nakagami. Assente giustificato Marc Márquez, impegnato nella rieducazione dopo l’operazione alla spalla destra.
Per Jorge, abbracci e regali da parte dei vertici Honda, il direttore tecnico Takeo Yokoyama in prima fila. E mi viene da considerare che questi giapponesi ci sanno fare davvero, la loro cultura non si imbarbarisce come tante altre, loro sono capaci di mantenere intatte educazione e rispetto. Uno potrebbe pensare che sia soltanto una questione di forma, ma chi li conosce sa che da quelle parti la forma è anche sostanza. I bambini giapponesi puliscono il loro banco di scuola con lo straccio e intanto imparano la disciplina e il rispetto delle cose, un giapponese raffreddato mette la mascherina perché mostrare il naso che cola è sconveniente, ma intanto difende la sanità pubblica. Questo per fare due esempi dei più banali. Honda non ha rinunciato a ringraziare Jorge Lorenzo anche se ha fallito, e lo ha fatto in pompa magna, come se avesse vinto chissà cosa.
Tutto questo anche se Honda in particolare, si sa, è così orgogliosa delle sue moto da mettere in secondo piano i meriti del pilota. Prima viene il prodotto, però subito dopo c’è il rispetto, che mai viene meno. O quasi mai. Piloti “fedeli” come Spencer, Doohan, Crivillé, Hayden, Gardner, Pedrosa o Stoner, in Honda sono adorati come semidei. Quelli che invece hanno voltato le spalle, o si sono lasciati sfuggire una frase storta, dalla Honda sono trattati con freddezza. Penso a Lawson, Biaggi o Rossi, che per un motivo o per l’altro ancora oggi sono poco amati anche se hanno fatto cose bellissime con le moto Honda.
Jorge ha fallito, ma HRC onora pubblicamente il suo pilota, sebbene sia già un ex. Per Lawson, per Rossi (e per Biaggi) solo freddezza: magari hanno portato le Honda al trionfo, ma poi hanno osato voltar loro le spalle
di NICO CEREGHINI
Ciao a tutti! Jorge Lorenzo, che era in vacanza a Bali, è volato a Motegi nel fine settimana per essere premiato dalla Honda. E’ una di quelle tradizioni che in Giappone hanno una importanza rituale: la festa si chiama Honda Thanks Day, e celebra ogni anno i campioni del marchio; con Jorge c’erano anche Toni Bou, Tim Gajser e Takaaki Nakagami. Assente giustificato Marc Márquez, impegnato nella rieducazione dopo l’operazione alla spalla destra.
Per Jorge, abbracci e regali da parte dei vertici Honda, il direttore tecnico Takeo Yokoyama in prima fila. E mi viene da considerare che questi giapponesi ci sanno fare davvero, la loro cultura non si imbarbarisce come tante altre, loro sono capaci di mantenere intatte educazione e rispetto. Uno potrebbe pensare che sia soltanto una questione di forma, ma chi li conosce sa che da quelle parti la forma è anche sostanza. I bambini giapponesi puliscono il loro banco di scuola con lo straccio e intanto imparano la disciplina e il rispetto delle cose, un giapponese raffreddato mette la mascherina perché mostrare il naso che cola è sconveniente, ma intanto difende la sanità pubblica. Questo per fare due esempi dei più banali. Honda non ha rinunciato a ringraziare Jorge Lorenzo anche se ha fallito, e lo ha fatto in pompa magna, come se avesse vinto chissà cosa.
Tutto questo anche se Honda in particolare, si sa, è così orgogliosa delle sue moto da mettere in secondo piano i meriti del pilota. Prima viene il prodotto, però subito dopo c’è il rispetto, che mai viene meno. O quasi mai. Piloti “fedeli” come Spencer, Doohan, Crivillé, Hayden, Gardner, Pedrosa o Stoner, in Honda sono adorati come semidei. Quelli che invece hanno voltato le spalle, o si sono lasciati sfuggire una frase storta, dalla Honda sono trattati con freddezza. Penso a Lawson, Biaggi o Rossi, che per un motivo o per l’altro ancora oggi sono poco amati anche se hanno fatto cose bellissime con le moto Honda.