Motociclismo l'ha provata:
http://www.motociclismo.it/ktm-390-duke-test-facile-come-una-125-ma-anabolizzata-moto-54689Un cospicuo estratto del testo della prova:
PICCOLA, NON MINUSCOLA
Senza scritte sui convogliatori sarebbe difficile distinguere subito la 390 dalle sorelline 125 e 200. Telaio, sospensioni e ruote sono identici. Il motore, imbrigliato nel bel traliccio arancione lascia meno spazi vuoti, ma per il resto le tre moto sono quasi gemelle. Anche la posizione in sella è la medesima: raccolta, con seduta bassa e fianchi stretti; le pedane sono piuttosto arretrate, ma l’abitabilità è buona anche per i piloti che, come il nostro tester, superano i 180 cm d’altezza. A livello di comfort segnaliamo la ridottissima presenza di vibrazioni, avvertibili alle pedane ai regimi più elevati, ma mai veramente fastidiose. Abbastanza dura invece la sella. Anche le sospensioni sono tarate più in chiave sportiva che turistica.
LAVORA BENE L’ABS
Non tutti i mali vengono per nuocere, pensiamo dopo una giornata di pioggia, freddo e asfalto scivoloso. In queste condizioni infatti abbiamo potuto testare il buon grip delle Metzeler Sportec M5 di primo equipaggiamento. In piega bisogna andare cauti, in condizioni di scarsa aderenza, ma in frenata danno sicurezza. L’ABS infatti è stato chiamato in causa davvero di rado. Merito anche dei freni: davanti la risposta non è prontissima, ma molto modulabile e adeguatamente potente. Arrivare al bloccaggio è difficile. Più sovente invece l’ABS è intervenuto sulla ruota posteriore: la corsa al pedale è più corta e la frenata più incisiva.
BASSI COSTI DI GESTIONE
Alla fine del test, dopo circa 140 km, il computer di bordo (a proposito: la strumentazione digitale è completissima, anche se non sempre perfettamente leggibile) segna un consumo medio di 30 km/litro. Niente male.
Buono è pure il prezzo della 390 Duke: 5.195 euro indicativi chiavi in mano.