Dal punto di vista dello stress fisico e mentale, per Villopoto il Mondiale Mx 1 corrispondera' ad una passeggiata rispetto ai ritmi infernali a cui sono sottoposti i crossisti americani.
Da Motocross di Febbraio 2015:
La stagione di gare negli Stati Uniti parte prestissimo e solitamente finisce ad agosto con l'ultima prova del Nationals. Facendo un confronto con la stagione attuale, dal 3 gennaio al 22 agosto in America si corrono ben 28 gare tra Sx e Mx con una frequenza molto vicina a una gara a settimana (solo sei weekend di riposo in otto mesi). Tra il 28 febbraio e il 20 settembre nel Mondiale invece si correranno 18 Gran Premi, vale a dire una media decisamente piu' lasca, con lassi di tempo tra un Gp e l'altro ben piu' dilatati. Cosa potrebbe voler dire? Villopoto e' da anni abituato a continui stress fisici e mentali con pochissimo tempo a disposizione per ricaricarsi, nel Mondiale MxGp avrebbe piu' momenti di ripresa per gestire le energie, i tempi di recupero in America sono pressoche' inesistenti. Per come e' stato abituato nel corso della sua carriera, Villopoto ha un vantaggio maggiore rispetto a Cairoli. In dieci anni di professionismo non ha mai potuto permettersi nemmeno una breve vacanza, appena finito col National si ricomincia coi test per il Supercross e cosi' via per le stagioni a venire. Non e' un segreto infatti che in America i 27 anni di Villopoto (a fine stagione) sono un'eta' piu' vicina alla pensione che non alla completa maturita' come nel Mondiale di Motocross. Se paradossalmente l'eta' non gioca a suo favore, l'intensita' con cui dovra' affrontare la stagione di gare gli concedera' momenti di "distensione" maggiori.
Differenze in termini di manche non ce ne sono: sia la MXGP sia la 450 National si corrono sulla distanza di 30 minuti piu' due giri. Il vero fattore di distinzione sta invece nella durata dei weekend di gara. Quello del Mondiale e' decisamente piu' lungo di un fine settimana americano outdoor dove tutto si consuma in un giorno solo. Che Villopoto possa "annoiarsi"?