ma proprio per niente. Dopotutto che sappia vincere non occorre inventarselo, è scritto nella storia.
A ragion veduta, Rossi in Ducati ha sicuramente iniziato nel migliore dei modi, perchè è comunque un professionista, e probabilmente tuttora il migliore, lo si vede da come svolge il compito a 360° (anche se io preferisco quelli che salgono in moto, fanno la gara, scendono di sella, si cambiano e punto).
Qui inizia la mia teoria personale: si è trovato in mano una moto difficile, e lui non c'era abituato. invece di collaborare a sviluppare corettamente quella moto con quelle caratteristiche in modo da smussarle e migliorarle (cosa che si aspettavano sia DC che lui stesso, nelle premesse), ha voluto epoi preteso una variante totale con feeling giapponese. E Ducati gli ha dato dietro.
Uno sbaglio grosso (ma comprensibile, perchè se uno chiede è lecito, se poi si chiama Rossi e si tratta di una moto è ancora più lecito) seguito da uno sbaglio ancor più grosso: il lecito non è necessariamente dovuto. c'è il fattibile e c'è l'impossibile. Pretendendo e cercando di dare l'impossibile, si sono incartati in una serie di cessate che hanno portato a una moto che, in termini di risultati sul giro secco, è più lenta di quella del 2009.
A quel punto, il Dottore è diventato bimbo, si è buttato a terra e ha iniziato a frignare. Ora, da genitore, sai bene che la cosa più diseducativa, in quel caso, è correre a tirar su e consolare il bimbo capriccioso. ebbene, Ducati l'ha fatto, legittimando la propria colpevolezza, sostenuta dall'opinione generale che, guarda caso, da sempre è egstita in quale direzione?
e qui siamo arrivati. La storia è finita come è finita. Ora, con quel che si ha, su le maniche e lavorare. In silenzio, all'ombra, con umiltà . parola che, se non è nel vocabolario del biondino, deve rimanere in quello Ducati, che altro non è che davide che combatte contro 2 Golia.