qui (poche)spiegazioni sul codice "4PR".....
http://www.centrogomme.com/img/download/circolare_104_95.pdf

Questa settimana gita in ebike sull'Albergian, che è una classica sopra Pragelato solo che una volta si faceva colla moto da trial (....bei tempi andati).

Partenza in quel di Pragelato ed arrivo al lago del Laux parecchio dura la salita (1250 m di dislivello) .....
......

1250 m di dislivello....
con quanta batteria?

(non ho ancora azzardato forti dislivelli.....)

Sul mio TT350 del 1990 dovrò prossimamente cambiare gli pneumatici ed è un vero incubo trovarli omologati.
Una volta non quadra il codice velocità, un'altra non si trova la misura in pollici. 
La situazione è questa:

Anteriore: 3-21 4PR (cosa voglia dire 4PR rimane un mistero)
Posteriore: 110/80-18 58P
..................
In alternativa, la Yamaha prevede atrli pneumatici (previo collaudo):
Anteriore: 80/90-21 48R o 48S
Posteriore: 120/80-18 62R o 62S
ma farei il passaggio solo se ci fossero alternative valide, ma non ne ho trovate!

ma sul libretto cosa c'è scritto, non ci sono i codici di carico e velocità dell'ant.?
 l'anteriore in pollici ed il post. in mm?

l'autoclave si può sostituire con l'aspirapolvere,
ma serve solo per avere spessori controllati e pezzi più leggeri (meno resina)

Volevo provare a replicare un paramotore in carbonio per la e-bike, ho visto in rete che ci sono parecchie ditte che vendono dei cosiddetti starter kit e  ho dato una occhiata ai video che spiegano come fare , ma ho dei dubbi su come proteggere il paramotore che userò come stampo e su quanti fogli devo sovrapporre per avere una adeguata robustezza. Grazie per gli eventuali consigli 

professionalmente si usano degli spray "distaccanti",
io, per non correre rischi, uso un foglio di alluminio da cucina ma con molte resine va bene anche il foglio trasparente.....

visto che non sapete cosa leggere e che avevo scritto quasi tutto nella presentazione, la riporto:

"Nato nel lontano 1957 a Milano, sono "ritornato" dal '92 a Pordenone.
Il mio "fanatismo" fuoristradista è quindi stato condizionato anche dalla morfologia del territorio:
prime esperienze al "Monte Stella" (all'epoca adatto all'enduro estremo) e poi gite a raggio sempre più ampio ma con "motoalpinismo" condizionato dal fatto che le moto del gruppo dovevano essere idonee anche a percorrere 100-120 chilometri di trasferimento su asfalto (e possibilmente riuscire a rientrare a casa tutti in serata)."
aggiungo che al "monte Stella" ci andavamo prima con le biciclette (accartocciando alcuni telai),
 poi con i 50ini (Garelli Tiger), poi con i 125 (Stornello Scrambler, Maico, Zundapp)....