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Post - tregomme

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Lazzaro... sei troppo dei nostri! Ci divide la distanza,... ma non abbastanza!
Grazie a voi che ci avete fatto compagnia...

 :gno:

PS la faccina non c'entra niente, ma mi piaceva...

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purchè Diego non mi diventi anche blu/viola livido...



PS Menca, il più bel Babbo Natale che ho visto dall'età di 6 anni... e nè ho visti eh!  :73:

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i 'curatori' del giro mi dicono di aver fatto un'aggiunta ... un bel sentiero a mezzacosta sui 1600mt. Consigliano due litri di carburante al seguito... avanzerà qualcosa, ma meglio abundare che deficere... a domenica. sm412

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dunque... a mio giudizio l'80% del giro è alla portata di uno anche non troppo pratico con un'Alp... ma il restante 20 ...   sm17 ...ci saranno 3 o 4 salite non pericolose ma lunghine e ripide, non evitabili, dove sicuramente gli servirà una bella mano... se viene deve essere consapevole di questo, di sicurò apprezzerà di più il 'dopo giro':

tagliere di salumi
vitello tonnato
peperoni in bagna caoda
polenta e spezzatino
formaggio
dolce
acqua vino
15 euro

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 partenza dalla piazza del comune e parcheggi lungo la strada. Da Cuorgnè segui le indicazioni per Borgiallo... ma magari mettiamo due frecce. sm412

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ottima idea... comincio a dare l'olio alla catena... smbrv

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x il corso dipende dal numero delle adesioni, ma devi sentire Cassio. Cà d'l Puler ha tutto esaurito per il pranzo della domenica, ma abbiamo tutto il posto necessario in trattoria a Borgiallo. Per dormire credo invece abbia disponibilità e comunque ci sono alternative.
Vieni quando vuoi che da solo non ti lasciamo!

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Oggi abbiamo 'validato' il giro... niente di impossibile, ma divertente, con qualche bel pratone da 'scalare'... se non si farà il corso 'ufficiale', ci sarà comunque modo di fare pratica, sui sentieri della prima e seconda Trans.
E il Cassio ci porta la nuova Scorpa! In trattoria, possibilità di riscattarsi delle brutte figure con menù a scelta..
Nessun costo di iscrizione... è un giro fra amici con la stessa passione! Ritrovo alle 9, partenza verso le dieci, un litro minimo nello zaino.
A domenica!
 smel



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Io non riesco a capire cosa possano ancora fare per metterci i bastoni fra le ruote piu' di quello che e' gia' adesso, nel senso che in Piemonte la legge che vieta il transito dei mezzi a motore in fuoristrada e' gia' in vigore da circa venticinque anni, l'unica differenza, che comunque non e' una cosa da poco, e' stato l'inasprimento delle multe, perche' siamo passati dalle 28.000 Lire circa ai 104 Euro di adesso, senza contare tutte le maggiorazioni, che sono il raddoppio della sanzione oltre i mille metri di quota, ulteriore raddoppio se vieni sorpreso oltre le 17,00 di sera ( non e' una battuta, e' la verita'), e in piu' c'e' la sanzione se non si ha la targa montata (e' li' e' la sanzione e' a discrezione del tutore dell'ordine)!
In pratica cosa puo' ancora esserci di peggio?La fucilazione dietro alla schiena forse? Speriamo che non leggano perche' non mi stupirei..... sm421


Valchi, io ero rimasto al divieto di fuoristrada oltre i 2000mt e di notte... comunque almeno sui percorsi autorizzati eravamo tranquilli... ma fatti un giro su 'raccolta firme contro il fuoristrada'  ...  sm472

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Filosofia motoalpinistica / Re: raccolta firme contro il fuoristrada
« il: 21 Novembre 2011, 22:02:04 »

...cinque pagine di commenti fanno capire che il problema 'targa in fuoristrada' e sentito e che nel nostro piccolo cerchiamo di risolverlo... meno male che anche il CAI, almeno in Piemonte, cerca una soluzione...

AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA REGIONE PIEMONTE   
                                                    Petizione ai sensi dell’art. 63 Statuto Regionale
                      Ill.mo Signor Presidente del Consiglio regionale         I sottoscritti soci del Club alpino italiano
                  considerato che
-   l’ambiente alpino è un ambiente splendido ma estremamente fragile;
-   la frequentazione escursionistica della montagna nelle sue varie declinazioni (alpinismo, sci-alpi¬nismo, trekking, ciclismo) è divenuta sempre più consistente al punto da essere un tassello fon¬¬damentale nell’offerta turistica (tanto che il codice del turismo del 2011 definisce i rifugi al¬pini ed attribuisce al Governo il compito di dare indicazioni al CAI nell’ottica di creare efficienti si¬¬nergie) ed importante volano dello sviluppo economico delle terre alte;
-   la convivenza di pedoni e ciclisti e motociclisti su sentieri, mulattiere e tratturi è difficilmente pra¬ticabile, se non impossibile: le dimensioni ridotte di tali percorsi a fondo naturale non per¬met¬tono l’utilizzo contemporaneo da parte delle due categorie di fruitori, con la conseguenza che lad¬dove si permettesse la circolazione dei mezzi motorizzati a scopo ludico, ricreativo e sportivo su¬gli itinerari summenzionati, essi sarebbero abbandonati dai pedoni e dai ciclisti con il rischio di un gravissimo pregiudizio economico, posto che ultimi sono in numero di gran lunga mag¬gio¬re rispetto ai motociclisti;
-   la circolazione dei mezzi motorizzati sulle strade a fondo naturale impatta profondamente sull’ambiente naturale e sull’ecosistema e, se resa possibile, imporrebbe agli enti gestori di esse di attivarsi per posizionare la segnaletica e garantire idonee condizioni di sicurezza, con il rischio di responsabilità per danni laddove tali interventi manchino ed abbiano luogo sinistri;
-   sotto il profilo giuridico il Codice della Strada non autorizza la circolazione delle moto sui sentieri. L’art. 2 di esso definisce «strada» l'area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali. Ai sensi del successivo art. 3, sentiero o mulattiera o tratturo è la strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali. La qualifica in termini di strada del sentiero non implica che i mezzi motorizzati possano circolare su di esso: per il Codice della Strada è strada anche l’autostrada dove è pacifico il divieto di circolazione ai pedoni; è strada anche l’itinerario ciclopedonale, espressamente destinato prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzato da una sicurezza intrinseca a tutela dell'utenza debole;
-   la disciplina della fruizione sportiva, ricreativa, culturale, ludica delle strade a fondo naturale, in quanto materia turistica è sicuramente riservata alla competenza legislativa regionale in quanto materia turistica.
* * * *
Alla luce di quanto illustrato, i sottoscritti presentano una petizione ai sensi dell’art. 63 Statuto Regione Piemonte chiedendo che il Consiglio Regionale Piemontese adotti adeguati provvedimenti legislativi volti a vietare la circolazione dei mezzi motorizzati di qualsivoglia tipo per fini ludici, ricreativi e sportivi sui sentieri, sulle mulattiere e sui tratturi in ogni periodo dell’anno.
Con osservanza                                                                                                                                  I sottoscritti:
        COGNOME E NOME    LUOGO E DATA            INDIRIZZO, CAP, e COMUNE   
N.     (scrivere in stampatello)       DI NASCITA          nelle cui liste elettorali si è iscritti   FIRMA
                           
                                

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Io dico la mia ...... prendiamo sì come esempio da seguire il MC VALLI ...... ma non carichiamolo troppo di responsabilità ....

esatto, occorre collaborare di persona all'interno, così si dà forza all'organizzazione. Ricordiamoci che tutti noi facciamo questo per passione quindi nel tempo libero che normalmente è poco perciò occorre scordarsi di DELEGARE con una tessera qualcosa ad altri .... anche il Canavese come altri MC non è un'istituzione o un'impresa finalizzata ad ottenere autorizzazioni o organizzare eventi, ci riesce con la collaborazione dei soci.

ciao

Se fosse possibile vorrei poi chiarire le divergenze tra mè e tè ……..  visto che come altre volte sono giorni che discuto con un monitor ……. e oltre a non portare a niente ...... e pure antipatico ......

Credo che tra noi divergenze alla fine ve ne siano poche, abbiamo sicuramente un obiettivo comune solo che lo strumento per ottenerle è differente, probabilmente perchè ci sono esperienze diverse  che fanno ragionare in modo diverso come è giusto che sia.

L'importante è l'obiettivo: girare in moto, divertirsi e non rompersi le scatole con gli altri che non ci vogliono.

L'aggregazione in ogni caso aiuta perchè porta idee, nuove esperienze e fa crescere la nostra passione, alla fine poco importa che sia vista all'interno di una associazione o un'altra, il motoalpinismo cresce e non muore.

Oggi i meccanismi di aggregazione sono tanti però vedo che gli utenti in modo trasversale tengono i contatti (soloenduro, motoalpinismo, fb, mototrial, motortrip) e ciò ci permette di scambiare idee o di avviare azioni comuni, se non altro le repliche in rete sempre verso gli stessi problemi.

Meglio così che disinteressarsi e perdere il gusto di girare in moto ..

Ciao



Condivido, e se questa associazione servisse anche solo da stimolo verso la federazione perchè dia più attenzione e risorse al lavoro tuo e di Marcellino, sarebbe già un successo!

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Filosofia motoalpinistica / Re: raccolta firme contro il fuoristrada
« il: 18 Novembre 2011, 10:13:08 »

Ciao belli! Per quanto riguarda il Valli, ho appena chiesto al nostro web master di inserirlo. Io non riesco per la lunghezza del testo.
Per chi vorra visitarlo, attenti a come si digita: vallidelcanavese trialteam (deve apparirvi il logo dello scoiattolo rosso). Se lo scrivete con gli spazi vi trovate su un altro gruppo, sempre nostro, ma gestito diversamente. Mi piace l'idea di Marcolino, ma non credo che faremo numeri altissimi, comunque, perchè non provarci?
 :PDT_Armataz_01_37:

73
Filosofia motoalpinistica / raccolta firme contro il fuoristrada
« il: 17 Novembre 2011, 21:53:36 »
da 'Il Risveglio' della scorsa settimana:

10 Novembre 2011


Il Cai si oppone alla proposta di legge: «Raccoglieremo 60mila firme»
“No” alle moto sui sentieri


VALLI — No a motociclette e quad che scorrazzano per i sentieri di montagna. L’opposizione ad una proposta di legge regionale che stravolgerebbe gli equilibri della vita in alta quota arriva dal Cai Piemonte. Il mese scorso si è svolta una riunione ad Acqui Terme, durante la quale si è stabilito di dare il via ad una petizione che faccia arrivare a Palazzo Lascaris la voce di tutti gli iscritti alle 81 sezioni piemontesi del Club Alpino Italiano, complessivamente 52 mila persone. «L’obiettivo è quello di raggiungere le 60mila firme nei prossimi mesi -dice il lanzese Gino Geninatti, presidente del Cai Piemonte ed ex presidente della sezione di Lanzo- Chiunque può firmare in ogni sede del club. La sensibilizzazione va di pari passo con il rinnovo delle iscrizioni. Ai nostri soci che verranno a confermare l’iscrizione presenteremo il problema e sono certo che non si tireranno indietro e coinvolgeranno anche le loro famiglie. Dare il via libera ai mezzi motorizzati sui sentieri è dannoso su molti fronti, da quello naturalistico a quello turistico. Si perde ad esempio il piacere di passeggiare nella tranquillità, dato il rischio di venire superati da moto rombanti. Anche la ricaduta sull’indotto potrà essere negativa. Se ci saranno meno escursionisti a piedi - che magari decideranno di allontanarsi dalle Valli di Lanzo per andare ad esempio in Lombardia dove una proposta di legge di questo genere non è ancora arrivata- i rifugi lavoreranno di meno. Coloro che usano la moto da cross sono in numero minore rispetto a chi sale a piedi, quindi i conti non sono vantaggiosi».Bisogna pensare anche alla manutenzione dei sentieri, effettuata regolarmente dai volontari del Cai. «C’è chi lavora gratuitamente per mettere a posto i sentieri -aggiunge Geninatti- e vedrebbe il proprio lavoro vanificato dai solchi lasciati dalle ruote. Al momento il transito delle moto sui sentieri è una pratica vietata e sanzionata. Ci auguriamo che possa continuare ad essere così».




 sm409 ...ecco la risposta da noi inviata al giornale:


Spett. Redazione,
in relazione al Vs articolo uscito sul sul n° 43 a pag 47 dal titolo “No” alle moto sui sentieri”, ci preme per correttezza e completezza di informazione, e per questo ve ne chiediamo la pubblicazione, precisare quanto segue:


Il fuoristrada si divide in diverse specialità, differenziate principalmente dal tipo di veicolo utilizzato che può andare da pesanti auto 4x4 con peso ben oltre la tonnellata alle minimaliste moto da trial, con basse potenze, pneumatici non artigliati e peso attorno ai 70 kg.
La circolazione fuoristrada su tutto il territorio piemontese è già da tempo giustamente vietata, con la sola eccezione di aree e percorsi ad essa dedicati, dove caso per caso, valutato l’impatto ambientale, i rischi idrogeologici ed altri eventuali fattori di disturbo, si rilascia da parte dei Comuni, veri conoscitori della realtà eco-socio-economica locale le autorizzazioni per l’uno o l’altro di questi veicoli.
Come Associazione sportiva da oltre trent’anni presente sul territorio e sempre dedita all’attività del trial reclamiamo il diritto all’esercizio della nostra pratica sportiva, nel rispetto dell’ambiente, delle leggi in vigore e degli attori (residenti, turisti, appassionati della montagna) con cui veniamo ad interagire. Per questo promuoviamo da tempo il Trial Socio-compatibile, educando i nostri associati al rispetto delle regole, del territorio e dei loro abitanti.
Per questo siamo assolutamente in linea con quanto auspicato dal CAI in termini di tutela ambientale. Chi vuole fare ‘motocross’ deve utilizzare gli impianti fissi ad esso dedicati, chi usa il quad o l’enduro deve farlo solo su percorsi idonei ed autorizzati, così come noi trialisti dobbiamo restare nei nostri ambiti, come previsto dalla legge. Ha ragione il CAI a stigmatizzare comportamenti scorretti che esulano da questo concetto e tale posizione ci vede assolutamente concordi, tanto da auspicare regolamenti comunali che prevedano l’uso dei percorsi solo da parte di utenti registrati e che riconducano ad una associazione, escludendo chi pratica un fuoristrada sconsiderato, pericoloso e dannoso per l’ambiente, vera spina nel fianco dei molti appassionati corretti e responsabili.
Ci dissociamo invece da una visione tendente a colpevolizzare in toto, citando moto che ‘scorrazzano’ in montagna, ma ignorando la stragrande maggioranza di trialisti educati che, ad una velocità media di 10/15 km orari si fermano e cedono il passo ad ogni incontro con gli altri utenti dei sentieri.
Citare i propri iscritti, accreditandoli quali unici aventi diritto a dar sfogo alla propria passione, negando tale possibilità ad altre realtà consolidate che hanno prodotto e producono campioni di specialità al massimo livello, porta ad una contrapposizione fra appassionati dello stesso bene poco costruttiva e persino pericolosa.
Non esiste un danno naturalistico e turistico perché nel nostro caso, il passaggio delle moto da trial con pneumatici gonfiati a pressioni bassissime, non scava, ma compatta il sentiero tenendolo pulito e scevro dai rovi e gli esercizi di intere vallate secondarie, lontane dai ricchi centri turistici possono solo avvantaggiarsi da questo turismo ‘di nicchia’. Non ci sarà l’ipotizzando calo di presenze nei rifugi; teniamo invece conto anche della ricaduta negativa che un divieto al fuoristrada totale ed indiscriminato avrebbe in un momento cosi critico per tutti, sull’industria del fuoristrada e su un vasto indotto di rivenditori, officine, abbigliamento, ricambi, ecc.
Stigmatizzando dunque il danno di immagine che pochi scorretti danno ad una intera categoria di appassionati (ma questo avviene in tutti gli ambiti), rivendichiamo da un lato il rispetto dell’ambiente e delle persone da parte dei nostri associati, dall’altro il fattivo contributo che il nostro sodalizio da anni offre in termini di riscoperta, riapertura e ripristino di sentieri altrimenti dimenticati anche da chi è abituale frequentatore della montagna; sentieri che poi tornano ad essere percorribili da ogni appassionato e dalle squadre di soccorso ed antincendio in caso di necessità; e la moto da trial è già in alcune realtà valido strumento di supporto a CAI, Protezione Civile, ecc in casi di emergenza e ricerca persone scomparse raggiungendo posti impervi in breve tempo e portando materiale ed attrezzature.
Abbiamo rapporti rimarchevoli e costruttivi di collaborazione reciproca, con numerose oculate amministrazioni che hanno capito che il consentire il transito alle minimaliste moto da trial si traduce in un apporto positivo e benefico per il territorio e abbiamo una ricca documentazione da produrre per dimostrare la bontà del nostro operato, ma non è questa la sede, anche se siamo disponibili ad un confronto sereno e costruttivo per difendere la nostra posizione di veri amanti della montagna, utilizzatori di un mezzo a motore dall’impatto quasi nullo e che in cambio lavorano attivamente a favore del territorio e contro lo spopolamento delle nostre montagne.
Per altri versi, tutti siamo responsabili. L’appassionato alpinista o di trekking non parte da casa a piedi, ma usa un mezzo motorizzato per arrivare in montagna e i rifugi che lo ospitano sono spesso serviti da fuoristrada, gatti delle nevi o addirittura elicotteri.. Esistono mille esempi di offese gravi all’ambiente; scarichi e discariche abusive, speculazioni edilizie, lo scempio di interi boschi per far posto alle piste da sci…
Non si scada dunque in atteggiamenti puramente demagogici dove si ipotizza la ragione tutta da una parte a danno dei ‘cattivi’ di turno quando è pacifico che tutti noi si ha un impatto sull’ambiente e che il godimento del territorio è un bene comune che va condiviso e non corporativizzato, bilanciando esigenze primarie come la tutela ambientale da un lato e il diritto alla condivisione delle risorse e dell’ambiente, in modo responsabile e regolamentato, dall’altra. Le sensazioni di libertà, di stare immerso nel verde, di gustare in pieno le emozioni che si vivono sui sentieri di montagna sono identiche e le viviamo sia andando a piedi che sulla moto da trial: le nostre meravigliose montagne sono, fortunatamente, così grandi e maestose da accogliere e gratificare tutti quelli che sappiano, dimostrando il dovuto rispetto, farne buon uso; ben poco conta il mezzo, quando il fine è lo stesso.

Cordiali saluti.
Valli del Canavese Trial Team
Sport Pulito –Trial Socio-compatibile
Il Direttivo

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Presentazioni / Re: New entry nel torinese ...
« il: 14 Novembre 2011, 14:33:41 »
 ciao Luca, BEN VENUTO! Uno che va in moto 10 mesi l'anno (trial escluso, lì è d'obbligo... sm403) ... ha tutta la mia ammirazione... :PDT_Armataz_01_37:

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Percorsi ed aree autorizzati / Re: domenica 13 novembre alpette (TO)
« il: 14 Novembre 2011, 09:18:10 »

Grazie a chi ha partecipato...so che vi siete divertiti... o no?
Migliorabile la sosta in piola, ma non volevamo separare i ragazzi del corso dai motoalpinisti, e in certi paesini non sono abituati alla promozione turistica che il trial può portare, alla faccia di chi non ci vuole sui sentieri... sm38

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