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« il: 20 Maggio 2015, 23:17:10 »
Dovremmo riuscire ad essere meno "tifosi"e guardare piu' il gesto tecnico e meno la simpatia o antipatia.
Siamo stati molto fortunati negli ultimi anni ad aver assistito a gare veramente vissute ed a duelli avvincenti che non sempre
hanno premiato il piu' bravo ma che ci hanno fatto vivere momenti entusiasmanti.
I campioni che hanno vinto molto sono ,quasi sempre,stati parecchio avvantaggiati dal mezzo che cavalcavano.
La grande azienda deve avere un ritorno certo dall'investimento della competizione e piu' uno e' bravo (o ha un ritorno mediatico)
piu' il mezzo che gli viene messo a disposizione e' valido--- piu' valido --piu' vittorie.
Non mi ricordo di un periodo cosi' lungo di quasi parita' dei mezzi nel quale la differenza la potesse fare il pilota,ora si assiste
a duelli all'ultima curva ed e' li che il campione fa la differenza.
Quando ero ragazzo assistevo a noiose "competizioni" ove il "solito predestinato"e si accontentava di doppiare gli altri "solo una volta".
Mi stava moderatamente sulle palle anche se correva con le moto sulle quali aveva "messo le mani" mio padre(non lo avevo mai
considerato un "grande campione)salvo poi dovermi ricredere dopo aver assistito a corse come l'isola di Man dove era stato
costretto a "tirare fuori gli attributi"dimostrando di averli e pure importanti.
Di motociclisti e' pieno il mondo,di "grandi campioni" mooolti meno ed il loro posto se lo sono guadagnato "simpatici o antipatici".