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« il: 17 Maggio 2014, 22:50:42 »
Capita a fagiolo, la discussione. Perchè proprio oggi, credendomi in diritto di frequentare certi posti solo in quanto possessore di un polmone di 24 anni, sono andato al 1° Expo Auto-Moto di Bassano. All'inizio ho passato lo sguardo intorno quasi compassionevole, ed ho anche azzardato uno stupido "azz, la fiera dell'ossido!"
Poi, piano piano, una MV, poi una 349, poi una Gori, un Minarelli da corsa, un Superalce, una Elefant accanto ad una Cagiva MX.... e m'è partita una scimmia brutale, ho iniziato ad amare quel mondo. Perchè sotto la ruggine ci sono storie, pezzi di vita, ci sono risate e pacche sulle spalle, e sfide caserecce e prese per il cu*o, nascoste in quei carbutatori allineati, in quelle pile di cerchioni, di in quelle casse piene di carboncini, di guarnizioni, di paraolio.... e non è avvenuto per nostalgia. Non perchè ho scoperto di potermi ancora commuovere solo perchè la mano che passa sul serbatoio di un Silver Vase ti dice che ricordi ancora perfettamente quelle curve come fossero quelle della morosa di un tempo.
E' perchè quelle moto, andando su e giù, avanti e indietro, e ogni tanto qualcuna non tornava, hanno contribuito a scrivere tante storie, sono state in posti e in tempo che ora non ci sono più. Sono esse stesse storia, cui legare un ricordo, ma anche sensazioni, epoche, periodi nostri propri e collettivi. Hanno portato le loro ruotine buffe e dure a correre su strade polverose, tra i muri di case bruciate dal sole, sotto platani enormi, col motore che spingeva e non importa che a terra ci fosse ciottolo, o porfido, o bitume, o solo terra battuta. andavano, e andava chi le guidava, diretto chissà dove, perchè una volta le moto spostavano le persone, le facevano incontrare, come adesso ma per motivi diversi. Le moto erano uno strumento delle vite di allora.
Anche le moto moderne scriveranno storie, lasciamo che lo facciano, è ancora presto per loro, e intanto ascoltiamo i fruscii oliati che escono dai motori del "Ciarpami". E' il rumore della meccanica, quello della loro vita. Ascoltiamolo. Con rispetto.