La Montesa e' una moto da trial, la Scorpa T-ride la si potrebbe definire una "endu-trial", una enduro con la sella ad altezza piu' umana e adatta anche a mulattiere impegnative, ma non puo' competere con l' "arrampicabilita'" e la leggerezza di una trial pura!
La Montesa e' perfetta cosi' come te la consegnano, non abbisogna di nessun'altra mappatura per funzionare!La centralina riprogrammabile era di serie sul modello Repsol fino al 2008, sulla Cota 4 Rt modello "normale" non si puo' riprogrammare, occorrerebbe montare il gruppo iniezione della Repsol, ma non ce n'e' assolutamente bisogno!

Allora ti racconto il nostro passaggio sul tubo "viscido" dopo il passaggio di centinaia di moto della Motocavalcata, noi eravamo dovuti partire da ultimissimi perche' il mio amico con la T-ride, aveva dell'acqua nella vaschetta del carburatore (era allergica alle Motovalcate, perche' non era la prima volta che gli capitava, e sempre alle partenze... ), il vantaggio e' che ci siamo fatti tutto il giro in piena tranquillita' senza nessuno che "pestava" per sorpassarci....Arrivati al "tubo" in perfetta solitudine, alziamo la ruota davanti con la massima delicatezza e poi altrettanto con la posteriore, il tubo, per chi non conosce la zona e' posto di taglio sul sentiero ad una ventina di cm. di altezza da terra, con un enduro e' molto difficile da scavalcare senza dovere scendere dalla moto, ad un certo punto sentiamo un'accellerata tremenda, ed un nostro amico, passando alto sopra il sentiero riusciva a "saltare" il tubo con un numero "involontario" alla Pastrana, e soprattutto, senza manco averlo visto, il tubo, noi lo guardavamo "scioccati" e lui non si rendeva nemmeno conto.......
Morale:bisognerebbe accellerare di piu' e "guardare" di meno, in genere va' bene..... sm29

Mi ricordo bene il terreno della Val di Chiana, dove abbiamo partecipato alla Motocavalcata di Torrita di Siena, l'hanno fatta quest'anno?
Mi ricordo che fortunatamente avevamo beccato un periodo di asciutto, mi era bastato un passaggio in un fondo valle dove c'erano delle specie di "sabbie mobili", e poi il sentiero con il salto del tubo di traverso, non so' se sai dov'e il posto, credo che sia un passaggio "tipico" per l'enduro delle vostre zone, o no? :-\

Si puo' dire che piegava fino all' "osso"..... :-\

Ma stai parlando delle I.r.c. che avevi sulla moto a Montoso?

Effettivamente uno bravo su una Techno o anche su una Zero riuscirebbero a fare cose "egregie" ancora adesso, l'unico problema di quelle moto ormai d'epoca era la carenza di motore rispetto a quelle moderne, decisamente piu' reattive e "scattose" ai bassi regimi, mi ricordo benissimo l'erogazione di quelle moto, prendevano i giri anche rapidamente, ma la moto non si muoveva dal posto o quasi, un vantaggio sui terreni con scarsa aderenza, ma la mancanza di prontezza del motore ti costringeva ad una guida sempre di "anticipo", dovevi arrivare sull'ostacolo sempre lanciato o almeno con un minimo di rincorsa, le moto moderne da quel lato sono molto piu' reattive, il problema e' riuscire a "starci" sopra... :'( :-\
Ovviamente il progresso c'e' stato anche sulla scorrevolezza delle sospensioni, le moto di 15 anni fa' era rigidissime, le forcelle nella prima fase di scorrimento  erano durissime, allora non si parlava assolutamente di forche e mono "trattate" da un sospensionista, adesso si' e anche i copertoni da trial non erano ancora a livello degli attuali come prestazioni e grip....
Comunque guardate i numeri che faceva Takumi Narita con una Techno di diciassette anni fa', allora pilota ufficiale della Beta:

http://www.youtube.com/watch?v=Qfq0TWX_50w

http://www.youtube.com/watch?v=649u-jq1iwY

http://www.youtube.com/watch?v=L6ATwhdgel0
altro che moto nuove.... :-\, la provaste adesso una Techno Vi sembrerebbe una specie di carro armato inguidabile ed invece avete visto i numeri di Narita.... :'( :'( :'(

La cosa e' "soggettiva", nel senso che molti estimatori della Cota 4 Rt non tornerebbero piu' al due tempi, la Montesa permette una guida, diciamo piu' impropriamente, "ibrida", nel senso che non devi per forza essere un trialista e guidare sempre in piedi sulle pedane, e soprattutto "appeso" al manubrio come ti costringono a fare le due tempi piu' "estreme", piu' forse adatte alle zone, al superamento di muri alti due metri o poco meno, anche se la Cota puo' tranquillamente difendersi nelle zone expert delle gare di trial, ne e' un esempio Fabio Lenzi che si' e' appena aggiudicato il settimo titolo italiano proprio con una Cota 4Rt, non molto distante da una moto di serie, di sicuro non e' l'astronave Hrc di Bou!
Secondo me per chi e' piu' interessato a raggiungere posti nuovi, percorrendo sentieri anche impegnativi, la tecnica del trialista puo' sicuramente venire in aiuto, perche' l'apprendimento dei movimenti giusti, della posizione del peso del pilota nelle curve e nella altre situazioni che si vengono a trovare durante un giro in montagna, permette di stancarsi molto meno, di essere piu' lucidi e meno "massacrati" dallo sforzo, ma cio' non toglie che in determinate circostanze anche un endurista o chi proprio un trialista "puro" non e', se la possa cavare egregiamente, in quei casi dove la tecnica dello "zampetting" puo' venire in aiuto, alla fine l'importante e' salire....
Personalmente sono piu' "integralista", nel senso che concepisco la moto da trial come la moto piu' essenziale possibile, e per quello preferisco una due tempi da 67 chili con zaino portamiscela "annesso" e se si scarica il peso dalla pedana....sono dolori!E io di "peso" me ne intendo..... :'(