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Topics - Lamberto

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KTM / Prova della KTM Free Ride 2012
« il: 20 Maggio 2012, 19:49:58 »
Il 2012 segna finalmente l'entrata sul mercato in modo deciso di modelli dedicati al motoalpinismo, sono tre le moto disponibili da questo mese ognuna con le sue caratteristiche, ognuna con una scuola di pensiero diversa, vediamo nel dettaglio.
Ossa Explorer, è a mio avviso la prima vera moto dedicata al motoalpinismo, derivata dalla versione trial dalla quale mutua il telaio ed il motore, quindi risulta , essere una moto agile, leggera e stabile.
Scorpa T-Ride 2 T (o X-Ride Sherco) è la moto che si inserisce nel mezzo tra le moto da motoalpinismo, ha un telaio di dimensioni poco più grandi di una trial e si presta all'enduro estremo e ad un trial non esasperato.
KTM Free Ride, moto derivata dall'enduro con un passo un po più corto e la sella leggermente più bassa delle versioni racing. Il motore di buona cubatura e opportunamente preparato la rendono un'arma letale per l'enduro estremo.

Quindi fare una comparativa con questo scenario è impossibile perchè sono moto con caratteristiche di telaio e motore sensibilmente differenti tra loro.


A Montoso (CN) il buon Motaldo, che ringrazio pubblicamente per la disponibilità, ci ha permesso di provare la sua fiammante Free Ride, una delle moto più attese del panorama delle moto fuoristrada del 2012. Il prezzo a parte le spese di messa su strada è di 7.250 €, è omologata solo per il conducente.
La moto esteticamente è bella e originale e fuori dagli schemi  estetici delle racing della casa austriaca.
Come dicevo nella introduzione la Free Ride delle moto da motoalpinismo è quella più vicino alle moto da enduro e in effetti  dimensionalmente è leggermente ridotta rispetto ad una classica enduro.
Una volta in sella mi trovo a mio agio come sempre sulle KTM, la sella è in altezza qualche cm in meno rispetto alle EXC e tocco tranquillamente con i piedi per terra però mi rendo conto che per le persone sotto il metro e settanta la moto è altina.,
Le infrastrutture non danno nessun fastidio nello spostamento avanti e indietro, bella snella ci si sente subito a proprio agio, l’unico intervento che farei è la sostituzione del manubrio con uno più largo perché quello di serie è stretto (inspiegabilmente) ed avendo un braccio di leva più sfavorevole rende i movimenti più faticosi specialmente nei tratti più impegnativi.
Una volta in movimento si  apprezza subito la frizione che ha un comando leggerissimo come le trial, i freni sono ben dimensionati e modulabili, ma il pezzo forte di questa Free Ride è il motore, semplicemente eccezionale. Ha forza, non cede mai ma la forza la esprime con morbidezza senza mettere in crisi il pilota e la ciclistica. Ho provato a risalire un tratto con sassi smossi, gradini e senza utilizzare la frizione sono salito con facilità, anche nell’apri-chiudi del gas il motore riprende senza incertezze.
La trazione è ottima anche grazie al pneumatico da trial, con un Michelin X11 le prestazioni migliorerebbero ulteriormente. Complice della buona trazione sono le sospensioni che lavorano egregiamente, anche scendendo lungo un sentiero con piccoli e medi scalini il comportamento delle unità elastiche è stato ottimo assorbendo tutto con facilità.
Certo la taratura che permette queste performances a bassa velocità poi nei tratti veloci non possono dare il supporto che solitamente troviamo nelle enduro racing ma chi compra la Free Ride non cerca questo.
Quindi un buon progetto che sin da subito mostra un insieme armonico e proporzionato delle componenti, con questa moto ci possiamo permettere di endurare tranquillamente e di affrontare “l’impestato” sapendo di avere una buona alleata anche se non siamo al 100% della forma, comunque togliamoci dalla testa che con questa moto possiamo permetterci di fare tratti trialistici, questi possono farli quei fenomeni  che si vedono nei filmati pubblicitari che saprebbero farli anche con una Tènèrè. Questo perché come dicevo inizialmente le dimensioni ci sono ed anche il peso, 100 kg, non sono pochi se dobbiamo fare un tornantino secco in salita con magari dopo anche un bel gradino da 50 cm!

Questa le mie impressioni in sintesi:




Queste quelle di Valchisun:

Dopo averla vista e sopratutto "criticata" per il malfuzionamento della frizione, ecco che finalmente Motaldo ci ha permesso di accedere alla sua Ktm 350 Free Ride, dicendoci ovviamente di pulirci i piedi prima di salire....
La frizione sembra "finalmente" a posto, staccava perfettamente, con una dolcezza di azionamento tipica delle moto da trial!
Finalmente in sella, anche la "famosa" altezza sella tanto dibattuta adesso e' risultata essere a 90 cm. dal suolo (misurati!), dopo un necessario rodaggio ed un naturale abbassamento del precarico delle sospensioni, comunque per i "cavallo basso-dotati", 90 cm. sono ancora un'altezza considerevole per toccare agevolmete con entrambi i pedi a terra!
La moto parte con un solo leggero "tocco" sul bottoncino rosso di avviamento, per fortuna non esiste nessuna procedura di resettaggio dell'iniezione, come invece accadeva su alcune moto da enduro provate in precedenza, si schiaccia il bottone e basta!
Il motore ha una silenziosita' di scarico e di meccanica ottimale,nessun ticchettio di vavole o punterie varie, l' enorme esperienza motoristica della Ktm e' "palpabile",le marce entrano perfettamente e lo stacco della frizione (per ora...) e' perfetto,la moto e' strettissima anche di larghezza sella,niente e' di intralcio nella guida, si puo' arretrare con le gambe senza niente che intralci o che dia fastidio,non si avverte nemmeno la presenza dei due piccoli silenziatori di scarico, ho inziato a guidare la Free Ride in piedi sulle pedane, come fosse una moto da trial, e devo dire che il motore ai bassi regimi spinge proprio come una Montesa Cota 4 RT, la prima cortissima permette di procedere a bassissima velocita', si puo' gestire anche il colpo di gas per risalire una pietra o uno scalino in mezzo al sentiero, per poi disporre di un discreto allungo nei tratti meno accidentati e piu' scorrevoli, ovviamente se si inizia a guidare da "enduro", i cavalli a disposizione sono soltanto 26 e non oltre 40 del Exc 350 da cui e' derivato il motore, ma sono piu' che sufficienti se si vuole fare partire il posteriore della moto e "giocare" a fare i freerider come nei video promozionali dela moto, anche se non ci si chiama Despres o Blazusiak!Motaldo ha lasciato il copertone posteriore di serie, cioe' il Dunlop da trial gara con la camera d'aria, ed ha montato sull'anteriore una Dunlop Geomax da enduro gara, in modo da avere un buon compromesso di maggiore trazione sui sentieri a base di sassi che abbiamo nelle nostre zone ed una maggiore stabilita' ed aderenza sull'avantreno con la gomma da enduro!Il manubrio di serie e' eccessivamente stretto, costringe a guidare con i gomiti troppo vicini al busto, occorre montare un manubrio tradizionale da enduro, oppure anche un manubrio da trial per chi preferisce guidare quasi sempre in piedi sulle pedane!
I limiti sono, per chi non e' alto piu' di un metro e settanta, l'altezza sella ancora eccessiva che viene "mitigata" dalla snellezza della zona centrale della moto, mentre il tiro ai bassi "esagerato" del motore aiuta nei tratti piu' impegnativi percorsi anche a bassa andatura, l'iniezione non sembra un'iniezione, nel senso che non esiste on-off nella gestione del gas, e le sospensioni,oramai rodate, sono scorrevolissime anche sulle minime, il monoammortizzatore Wp dotato del famoso Pds senza link, ha un'ottima taratura di serie, molto frenato in estensione e che contribuisce a dare una grande aderenza e motricita' sui sassi smossi e bagnati del sentiero su cui si e' svolta la prova, anche la forcella "parte" bene e contribuisce alla stabilita' della moto, nonostante un'avancorsa ed interasse molto piu' ridotti rispetto ai modelli da enduro-gara, la moto e' caricata sull'anteriore e alta di posteriore, e la cosa contribuisce a rendere sicuro e "piantato" l'avantreno della moto, ovviamente la maneggevolezza non e' quella di una trial!
Per farla breve, la Ktm Free Ride 350 e' un enduro in miniatura, una moto "amichevole" adattissima a chi vuole continuare ad endurare senza portarsi dietro pesi, altezze sella ed ingombri delle moto da enduro-gara, una moto adatta a "giocare" nei sentieri piu' scorrevoli, dove si puo' andare a cercare la sponda per curvare o l'avvallamento del terreno o la canaletta per staccare le ruote da terra, e senza farlo necessariamente ai settanta orari, diciamo che con la Free Ride si puo' continuare a giocare anche se la carta d'identita' non e' piu' d'accordo!
 
La sintesi:






































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Ossa / Prova della Ossa Explorer 2012
« il: 20 Maggio 2012, 17:14:07 »
Il 2012 segna finalmente l'entrata sul mercato in modo deciso di modelli dedicati al motoalpinismo, sono tre le moto disponibili da questo mese ognuna con le sue caratteristiche, ognuna con una scuola di pensiero diversa, vediamo nel dettaglio.
Ossa Explorer, è a mio avviso la prima vera moto dedicata al motoalpinismo, derivata dalla versione trial dalla quale mutua il telaio ed il motore, quindi risulta essere una moto agile, leggera e stabile.
Scorpa T-Ride 2 T (o X-Ride Sherco) è la moto che si inserisce nel mezzo tra le moto da motoalpinismo, ha un telaio di dimensioni poco più grandi di una trial e si presta all'enduro estremo e ad un trial non esasperato.
KTM Free Ride, moto derivata dall'enduro con un passo un po più corto e la sella leggermente più bassa delle versioni racing. Il motore di buona cubatura e opportunamente preparato la rendono un'arma letale per l'enduro estremo.

Quindi fare una comparativa con questo scenario è impossibile perchè sono moto con caratteristiche di telaio e motore sensibilmente differenti tra loro.


Abbiamo appuntamento a Montoso (CN) con Roberto Bianchi, titolare della Ossa Italia, per poter effettuare la prova della tanto attesa Explorer che sarà disponibile dai concessionari tra una decina di giorni a 6.100 € + spese di messa in strada, la moto è omologata per il trasporto di due persone.

L'aspetto generale della moto è piacevole e rispetto alla versione vista all'Eicma risulta essere più bella e curata.
La sella è ad una altezza discreta non bassa, serbatoio e sella sono molto filanti e non intralciano minimamente i movimenti, le pedane, visto l'uso non esasperato del mezzo risultano essere più avanzate rispetto alla trial e quindi permettono
una posizione da seduti più comoda. La sella non è morbidissima ma non è scomoda, per l'ipotetico passeggero il comfort è relativo.
Dato che è previsto il passeggero le sospensioni risultano essere tarate sul rigido e quindi poco adatte ad un uso impegnativo, c'è da dire però che la moto era nuovissima e l'insieme doveva essere ancora rodato, sicuramente agendo sui registri delle sospensioni  qualcosa si può migliorare comunque la molla del mono è duretta.
Sotto la sella è ricavato un pratico vano per poter riporre i documenti ed alcuni ferri.
La miscela contenuta nei due serbatoi è in totale 7,40 litri più che sufficienti per un bel giro in montagna.
I comandi sono morbidi e precisi, la frizione ha un buon innesto ed i freni sono dimensionati correttamente per l'utilizzo del mezzo.
Mi ha stupito la facilità della messa in moto, su uno dei primi modelli trial 2012 avevamo avuto difficoltà di avviamento non indifferenti mentre l'Explorer è sempre partita al primo colpo.
Data la stretta derivazione dal trial questa è una moto che si guida bene in piedi, da seduti la posizione raccolta non ne permette un perfetto controllo, almeno per le persone sopra il metro e ottanta.
In movimento la moto è leggera ma stabile nello stesso tempo, un ottimo risultato! Il motore sotto spinge poco ma è sufficiente per venire fuori da tutte le situazioni godendo anche di una trazione notevole.
Poi prende giri con un allungo infinito, la rapportatura secondaria a mio avviso è lunga è consigliabile montare un dente in meno di pignone.
In movimento l'Explorer è agile e facile da condurre, la posizione più avanzata delle pedane fa si che ci sia più carico all'avantreno rispetto alla trial questo fornisce più stabilità senza compromettere la maneggevolezza. Sulle mulattiere impegnative si sente la mancanza di una rapportatura più corta.
Quindi l'Explorer è un mezzo dedicato a chi vuole avere un mezzo performante ma non esasperato che gli permetta di passare intere giornate sulle montagne in modo relativamente comodo, spensierato e senza essere in soggezione per dimensioni, peso o scomodità di sorta.

Queste le mie impressioni in sintesi :




Le valutazioni di Valchisun:

La Ossa Explorer 280 I.e. e' la nuova proposta della neonata casa spagnola nel segmento, sempre piu' nutrito, delle moto da motoalpinismo, ed e' direttamente derivata dal modello trial-gara, come questa adotta un avanzatissimo motore due temp, dotato, per ora unico al mondo, di alimentazione ad iniezione elettonica indiretta, prodotto in esclusiva per la Ossa dalla giapponese Kokusan, la % di olio nell miscela consigliata e' soltanto allo 0,7%, quindi la moto ha un'ottima attitudine "ecologica", oltre ad avere una buona silenziosita' di scarico e di meccanica!
In marcia allora!
L'avviamento della moto e' prontissimo, basta avere l'accortezza di non ruotare la manopola del gas e di dare una scalciata decisa ed il motore iniziera' a girare, perfettamente carburato a qualsiasi quota ci si possa trovare, e' finalmente finita l'era dei motori ingolfati in alta quota, con le viti aria da girare ed i getti da cambiare!L'autonomia del serbatoio e' aumentata notevolmente grazie al serbatoio aggiuntivo che viene collegato a quello del modello trial, l'autonomia totale supera i sette litri di miscela!
L'altezza sella e' intorno ai 86/87 cm,. dal suolo, si possono appoggiare contemporaneamente entrambi i piedi a terra, quindi e' adattissima anche per i "gambacorta" dotati, la cosa e' molto importante quando c'e' da spingere la moto con la tecnica dello "zampetting",l'imbottitura della sella e' piuttosto rigida, da vera moto da fuoristrada, la Explorer e' stata dotata di un maniglione al fondo della sella che viene molto utile nelle manovre di emergenza o quando si deve spostare la moto di peso!
Il motore e' molto dolce come erogazione, spinge in modo regolare anche ai bassi regimi, anche se la rapportatura piuottosto lunga, lascia un minimo ritardo della risposta del gas ai regimi piu' bassi, se si volesse rendere la moto piu' pronta e piu' reattiva, e quindi piu' adatta a percorrere sentieri piu' impegnativi, e' consigliabile adottare il pignone con un dente in meno del modello da trial, oppure adottare una delle tante mappature che cambiano radicalmente il "carattere" e l'erogazione del motore, adesso grazie all'elettronica, con un semolice Pc ed una presa Usb collegata alla centralina della moto, si possono cambiare i parametri di base e le prestazioni del motore!Un'altra caratteristica del motore della Explorer e' l'allungo praticamente "infinito" del motore, si puo' tenere una marcia, anche la prima, e risalire una rampa anche piuttosto impegnativa, ed il motore continuera' ad allungare, ci si puo' quasi dimenticare del cambio, la rapportatura lunga di serie permette comunque una velocita' in sesta di 90/100 Km. orari perche' i rapporti interni, rispetto al modello da trial, sono stati rivisti in previsione di lunghi trasferimenti su asfalto !
La posizione da seduti e' ottimale, le pedane sono state posizionate piu' in avanti rispetto al trial, ma per cambiare le marce e' sempre necessario staccare il piede dalla pedana sinistra, come si fa' da sempre sulle moto da trial, la posizione di guida in piedi sulle pedane, risente invece della larghezza della sella che da' leggermente fastidio se si arretra con il corpo!E' comunque necessario ricordarsi che non si puo' paragonare l'Explorer ad un trial-gara, le prestazioni di una moto da motoalpinismo sono necessariamente differenti, la Ossa e' anche omologata per portare il passeggero, ci sono le pedane e le staffe rimuovibili, di conseguenza anche la taratura dell'ammortizzatore deve tenere conto della presenza del passeggero, il monoammortizzatore e' un Olle' con una taratura piuttosto rigida, mentre la forcella e' una Marzocchi, senza le canne in alluminio ne' il trattamento al nitruro per favorire la scorrevolezza che invece adotta il modello da trial
I copertoni adottati di serie sono i Pirelli trial, durante la prova abbiamo mantenuto la pressione a 0,6 bar  volutamente, senza scendere ai canonici 0,35/0,4 Bar che si adotta sui trial, nonostante questo la moto ha mantenuto un'ottima trazione anche sul viscido, grazie soprattutto all'erogazione molto dolce del motore ai bassi regimi, ho cercato un sentiero particolarmente impegnativo, una specie di "hard" per le moto da enduro, a base di pietre piantate, con molto sassi smossi e rotaie profonde, specie dopo le ultime pioggie, il sentiero era al limite del praticabile, con l'Explorer nessun problema, la moto si e' arrampicata senza nessuna difficolta' e senza nessun bisogno di mettere i piedi a terra, ovviamente la marcia adottata e' stata la prima, ma grazie al citato allungo, la moto permette la risalita di qualsiasi gardino o pietra che si puo' trovare in mezzo al sentiero, buona anche la frenata e lo stacco della frizione, le marce entrano perfettamente, migliorabile invece il raggio di sterzata!
Direi che la nuova Explorer si puo' considerare la "degna" erede dell'antica progenitrice che piu' di tren'tanni fa' portava lo stesso nome scritto sul serbatoio!

La sintesi :


































































Il cambio che la Explorer condivide con la versione trial.




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Abbigliamento ed equipaggiamento / Il giubbino di motoalpinismo.it
« il: 17 Maggio 2012, 22:40:50 »
Volevamo distinguerci e quindi abbiamo realizzato un capo tecnico valido per i trasferimenti, le giornate fresche o quelle di pioggia.
Il collo ed una spalla hanno il velcro e l'interno collo è rivestito in pile.
Sul davanti si trova un tasca.
Nei prezzi indicati è compresa la stampa del proprio nick o del nome desiderato.
Le scritte KTM non ci saranno ovviamente come anche nomi di sponsor.

Taglie disponibili:  L - XL - XXL - consigliamo una taglia in più

Prezzi: 50 € giubbino normale, 53 € quello con il tricolore

+ imballo e spese di spedizione con corriere espresso (10 €)

Se si vuol aggiungere il nome del motoclub per piacere indicarlo che comunico l'eventuale costo

Sono anche disponibili delle maglie in tessuto tecnico sempre con le scritte motoalpinismo.it sulle maniche,
la stampa del nick name davanti e dietro (si possono comunque personalizzare a piacimento), costo 40 €

Inviate a:         info@motoalpinismo.it              il numero di pezzi desiderato, il colore, la taglia e il nick name

Quando avremo raggiunto i quantitativi minimi verrà inviata al vostro indirizzo una e-mail per la conferma dell'ordine
con indicate le modalità di pagamento da effettuarsi alla ricezione della conferma.










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ieri telefonatina di Zio Giò : "usciamo domani nel pomeriggio?" e, viste le settimane di clausura causa maltempo e impegni vari, questa mattina con grande sacrificio e spirito di abnegazione
carico il furgonello con le moto. sm444 sm444
Alle 17, un'ora prima della fine del lavoro, parto dall'ufficio "causa zia in partenza per le Canarie" :hee20hee20hee: e alle 17,30 sono a casa di Zio Giò già pronto per la partenza.
Oggi ho portato con me il boyfriend di mia figlia che da pistarolo puro ha voluto provare, vista la mia infinita passione, la moto da trial.
Devo dire che si è comportato molto bene, ha guidato in piedi per tutta l'uscita durata quasi tre ore, oltre che giovane è proprio portato per il trial.
Il buon Zio Giò ci ha scorazzati a destra e a manca facendoci fare del sottobosco con alcuni tratti veramente spettacolari.
Lungo il tragitto abbiamo incontrato due amici di Zio Giò che ci hanno accompagnato per quasi tutta l'uscita, ragazzi veramente in gamba.
Noi non riusciamo ad avere le giornate come quei fortunelli di pensionati pinerolesi ci dobbiamo accontentare degli straordinari  sm413

Grazie Giò e alla prossima!






















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KTM / Ma i consumi dell'Adventure 990 ?
« il: 08 Maggio 2012, 11:28:38 »
Avevo sentito da più parti che questa moto aveva consumi importanti e dovendo affrontare per la prima volta una trasferta di oltre 400 km mi sono documentato
sul web per vedere che autonomia ha l'amata Adventure su tratte autostradali, bene ho letto che si possono fare dai 220 al max 240 km con un pieno a velocità codice.
Un pò perplesso ho fatto il pieno e sono partito e dopo 280 km non vedendo accendersi la spia della riserva ero preoccupato ed avevo paura di rimanere a piedi quindi
sono entrato in area di servizio e faccio il pieno.....meno di 13 Lt!!!
Ovvero più di 20 km/litro ad andatura tra i 4500/5000 giri ovvero tra i 125 ed i circa 140 km orari.
Domando: la mia è una moto miracolata o ci sono tante persone che invece di scrivere pirlate sarebbe meglio che andassero ad aiutare le vecchiette ad attraversare la strada?
 :93:

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Ieri sera io e Ilario abbiamo presenziato alla manifestazione dove veniva presentato il risultato della lunga opera dei ragazzi del Valli del Canavese che hanno avuto un giusto tributo di riconoscimenti da parte di tutti i partecipanti alla presentazione del "Comprensorio Trialistico Valli del Canavese e di Lanzo".
Il lavoro di queste persone ha portato ad ottenere il permesso al transito nei sentieri da ben 16 comuni con l'obbiettivo di arrivare a 20.
E' stata una brillante gestione delle relazioni con le autorità e gli enti, di organizzazione di eventi e di lavoro duro lungo i sentieri per la manutenzione e tanto altro ancora.
A presenziare alla conferenza stampa c'erano anche le massime autorità della FMI: dal presidente Sesti, al coordinatore nazionale trial Giulio Mauri, il responsabile FMI del Piemonte, al coordinatore tecnico trial Andrea Buschi ecc.,
persone che hanno testimoniato dando i giusti riconoscimenti al Motoclub Valli del Canavese, quest'ultimo ha realizzato questo progetto da solo con le proprie forze.
E' stato interessante il contraddittorio che c'è stato tra il presidente Sesti ed un alto esponente del CAI della regione Piemonte che ha ammesso che le moto da trial sono
sicuramente più compatibili con l'ambiente (detto tra i denti), è stato poi particolarmente duro invece con gli enduristi.
Sesti da responsabile di tutte le discipline motociclistiche ha parlato di come la FMI si stia muovendo affinchè tutte le specialità possano avere i percorsi autorizzati, se da un
lato è da comprendere la linea del presidente dall'altro è evidente che solo il trial/motoalpinismo è quello che impatta in forma minore sia sul territorio che sui fruitori della montagna e quindi l'unico oggi che può ambire a qualche risultato.
In questo momento, personalmente, anche se amo l'enduro penso che se dobbiamo lavorare per ottenere aree autorizzate lo dobbiamo fare per le moto da trial.
Le testimonianze del sindaco di Alpette e del sindaco di Borgiallo sono state esaustive ed entusiastiche, dopo aver vinto la iniziale diffidenza hanno poi collaborato
fattivamente con le persone del Valli del Canavese diventando veri e propri partner sul territorio.
Entrambi hanno più volte sottolineato quanto siano compatibili le moto da trial con l'ambiente e con la popolazione, certamente il tutto deve essere gestito da persone
serie ed affidabili perchè basta veramente poco per mandare all'aria il lavoro di mesi e mesi.
Noi tutti ed in particolar modo i motoclub dovremmo prendere ad esempio questo sodalizio che ha creato un precedente di sicuro riferimento.

Lamberto







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Drive in / Juan Pons alla Six Days con la T-Ride
« il: 24 Aprile 2012, 15:54:01 »
Molto interessante la notizia che vede come protagonista il pilota spagnolo Juan Pons che con la nuova T-Ride 2 tempi parteciperà alla impegnativa prova scozzese.


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Borile / Prova della Borile Multiuso
« il: 03 Aprile 2012, 21:48:19 »
Ilario, Zio Giò ed io abbiamo partecipato alla presentazione alla stampa della nuova Multiuso prodotta da Borile, artigiano che da anni realizza moto di grande fascino e bellezza.
Abbiamo passato un piacevole pomeriggio in compagnia di Umberto nel suo atelier dove moto, abbigliamento, pezzi ricavati dal pieno e serbatoi in alluminio che ricordano moto di altri tempi.
Umberto da sempre lavora l’alluminio con grande maestria realizzando buona parte dei particolari delle sue creature, tra queste una mi ha colpito in particolare: la Ricki, una enduro prodotta in soli 20 esemplari in memoria del figlio Ricki recentemente scomparso.



Veniamo all’oggetto della nostra prova: la Multiuso, questa moto non vuole competere con realizzazioni fuoristradistiche specialistiche ma vuole essere un mezzo tutto fare.
La posizione di guida è naturale e comoda come mi è capitato di trovare poche volte in vita mia, la moto si presta ad andare a fare la spesa o fare delle escursioni in fuoristrada e lei, con i suoi ritmi, permette di farlo alla grande. L’unico confronto che mi viene è con la ALP 200 della Beta che però pesa oltre 25 kg in più ed inoltre la sella di quest’ultima risulta essere molto scomoda.







Parlando della ciclistica la Multiuso è agile e le sospensioni fanno il loro dovere, ho provato anche a sollecitarla e lei risponde come una piccola enduro con una buona stabilità generale, c’è da tenere presente che le quote telaistiche sono quelle di una moto da trial.





















Come dicevo prima la posizione di guida da seduti e piacevolmente comoda ed i comandi sono facilmente raggiungibili, la posizione è simile a quella di una moto da enduro con il manubrio piuttosto ravvicinato e le pedane sono in posizione comoda e avanzata ovvio che questa comodità si paga nella guida in piedi dove la posizione del corpo piuttosto avanzata e con il manubrio vicino rendere la guida meno comoda….questo è un giudizio da chi guida spesso le moto da trial ovvero guida sempre in piedi.
Veniamo alla motorizzazione, il propulsore è una realizzazione cinese ed il motore, per precisa scelta di Borile, è un aste e bilancieri che dona un corposo tiro ai bassi regimi con l’ovvia tendenza a “murare” agli alti.
La scelta è stata questa proprio nello spirito di questa moto che deve essere facile, deve poter superare ostacoli facilmente e poter procedere lentamente nei sentieri.
L’accensione è con il motorino d’avviamento ma prevede anche il classico kick starter.
La frizione provata aveva la pompa ed un convertitore a filo e risultava dura all’azionamento, Umberto mi ha detto che intende metterla solamente a filo ma con una camme adeguata al fine di renderla più morbida. Altro appunto è la larghezza del motore che obbliga ad avere le gambe piuttosto larghe e se nella guida da seduti è piacevole in piedi è meno naturale.
I freni sono nella norma, il rumore di scarico molto contenuto e gradevole.
La versatilità della Multiuso è ampliata non solo dai tre robusti portapacchi, ma anche da una serie di accessori tipo il porta motosega o il gancio per il traino di un piccolo carretto.
Personalmente mi sono divertito con la piccola moto veneta, gli ho anche tirato un po il collo in certi frangenti, e lei si è comportata sempre in modo onesto e prevedibile.

Queste le impressioni di Zio Giò
In una splendida giornata ho avuto modo di conoscere una persona d'altri tempi: Umberto Borile. L'occasione è stata quella della presentazione della "Multiuso" una moto che vista così non dice gran chè, provata sembra una moto fatta per quelli che una volta ti portavano a casa la spesa, con quei portapacchi, quei due fanali che ti guardano come fossi in quel film di robot, poi con calma, riflettendoci, è vero, è una moto d'altri tempi con la quale però fare bellissime passeggiate appena fuori porta, oppure bellissime arrampicate ovunque, ma sempre con la consapevolezza che sei tu a comandare, in qualsiasi situazione.
Il mio "Vate" Ilario, che era con noi,  oltre che grande appassionato ed esperto, appena l'ha vista ha commentato: ma hai visto che marmitta, fantascientifica, peccato che le saldature del telaio sono approssimative, la moto è stata costruita attorno al motore aggiungendovi un pezzo alla volta senza tanto pensare all'ergonomia ed alla praticità d'uso in caso di "fuoristrada vero",  lì per lì, gli ho dato ragione, poi, ho riflettuto ed ho pensato: se cercavo una moto perfetta, mica posso andarla a trovare da uno che le moto le fà in laboratorio, uno così un minuto dopo averla finita, comincia a modificarla, taglia di quì, accorcia di là, aggiunge qualcosa, ed ad ogni prova, ad ogni uscita apporta modifiche, ecco che la moto si presenta comodissima nella guida da seduto, sembra studiata su misura, si, ma per tutte le taglie, scusatemi se è poco, la guida risulta essere una guida semplice e naturale, non occorre spostare il peso, basta rimanerci attaccato e ti porta fuori da qualunque situazione, l'altezza da terra è quella giusta, il motore è lineare, non và tirato ma sfruttato per quello che è, la frizione è un tantino dura, ma adeguata alla tipologia di moto "tranquilla", scordatevi le "zone" ma se volete arrivare al rifugio, non c'è problema, vi ci porterà, e con poca fatica.
Poi ci sarebbero tutta un serie di cose........ ma allora snatureremmo la moto, il progetto, l'idea che ha portato a costruirla così, ergo: a tutti quelli che vogliono ancora divertirsi con la moto, alle ragazze, alle donne, è una moto pensata per una guida facile, fluida ed intuitiva, la moto è leggera siamo sotto i 90 kg., e, per questo, non servono freni in carbonio, ammortizzatori spaziali, motore con 200 cv,  ma una moto così.  Concludo la linea non è accattivante, ma essenziale, i consumi sono da "ciao" ed i 5 litri di carburante permettono di fare un bel pò di km., dimenticavo che ha il bottoncino magico oltre alla pedivella della messa in moto, quindi: fanali accesi, casco ben allacciato e via, si, ma con prudenza.

Ora prima della prova facciamo visita all'atelier di Umberto Borile



















Poi Umberto mi porta a vedere la sua Montesa Cota modificata profondamente per poter essere guidata come una enduro ed essere in grado di passare immune in mezzo a cespugli e roveti, certo l'aspetto non è dei più invitanti ma è sicuramente efficace.













Gli ultimi consigli e poi si parte!!























ed ora Zio Giò in versione free hair!














Foto dell'ufficio stampa di Borile, di Zio Giò e di Lamberto








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Report su uscite nel nord Italia / Finalmente la rimpatriata!!
« il: 29 Marzo 2012, 23:19:00 »
Domenica scorsa dopo diversi mesi sono riuscito a combinare una bella uscita con Gianni, fa sempre piacere rivedere gli amici soprattutto quelli con cui c'è affiatamento.

Ho collaudato la nuova auto di Gianni e oltre ad essere piacevole da guidare è risultata molto pratica per caricare le moto.





Il Gianni ha detto "BASTA SELLA" dopo essere stato sodom...ehm convinto dal Valchisun che le selle sono brutte ed inutili



..non mi sembra molto convinto!



La giornata prevedeva un percorso con le più belle mulattiere della zona ed un paio di nuove che si sono rivelate belle toste e soprattutto divertenti e sicuramente le proporremo agli amici nelle prossime uscite.
Alcuni tratti sono diventati la palestra dell'ardimento degli appassionati del downhill.







Si pulisce il sentiero.....



Vogliamo percorrere in salita una vecchia mulattiera molto divertente e la troviamo completamente sbarrata, sapendo dove arriva la prendiamo al contrario sino alla fine



Questa bella mulattiera è stata completamente "bonificata", sono stati rimossi tanti massi e piccole frane e sin qui tutto bene però è stata trasformata in una piccola Gardaland
dell'appassionato del downhill, abbiamo trovato diversi trampolini, bob costruiti ad arte ecc. ecc.
Penso e spero che la trasformazione sia stata autorizzata perchè in fondo viene modificata "ad arte" per un usco ciclistico, certamente i motoalpinisti non farebbero simili modifiche,
la cosa che mi ha più sconcertato ed infastidito è stato trovare il sentiero sbarrato.
Comunque penso che se tra i vari fruitori della montagna su ruote ci fosse un coordinamento si potrebbero ottenere più facilmente territori e l'impegno per il mantenimento sarebbe sicuramente minore in quanto saremmo molti di più.















..insomma un opera da veri castori.....
























A la prochaine.

401
Report su uscite nel nord Italia / La dove volano le aquile
« il: 04 Marzo 2012, 20:39:15 »
Ieri pomeriggio io, Ilario e Zio Giò abbiamo fatto una breve ma intensa uscita.
Alle 14 in punto Ilario passa a casa mia, carichiamo la Evo e via, obbiettivo un percorso a poco più di mezzora di strada che sulla carta doveva essere abbastanza scorrevole sm441
Scarichiamo le moto e si parte, prima tappa a casa di un amico di Zio Giò che ha una baita proprio all'inizio del percorso, ci da tutte le indicazioni per arrivare a destinazione e a sua detta il percorso era piuttosto semplice
e soprattutto l'ultimo tratto era un "bel sentiero in mezzo al bosco" :hee20hee20hee:





Quattro curve, non di più e già si presenta una bella salita di sassi smossi e foglie....come antipasto non è male


 
ci fermiamo un attimo per dare un'occhiata alla salita che ci aspetta....


si susseguono strappi impegnativi e tratturi scorrevoli poi arriva il "bel sentiero in mezzo al bosco"  sm442
a questo punto il percorso, non più di 4/5 km diventa bello tosto con una buona pendenza e parecchi tornantini, arriviamo ad un primo obbiettivo dove
troviamo ancora qualche macchia di neve









arriviamo a destinazione, un punto molto panoramico dove si vedono diversi laghi e data la morfologia del territorio e i venti favorevoli è un posto molto frequentato
dagli amanti del parapendio e del deltaplano 





una ragazza sta preparando il parapendio











poi è la volta di un deltaplanista











ed infine un altro si prepara





intanto sulla nostra testa ne passa un'altro.......un bel traffico  sm444 sm444



tutto è pronto







Cià si ritorna a casa




....ecco un "socievole" proprietario terriero  :hehe:




A la prochaine !

402
Comunicazioni / E' morto Diego Bosis
« il: 14 Febbraio 2012, 10:37:21 »
Incredibile notizia, questa mattina a soli 44 anni Diego è morto di infarto.
Per ora non si hanno altre notizie.
Condoglianze alla famiglia e agli amici.

403
L'articolo di Gabriele Gobbi si sviluppa sull'intervista del dr. Marcellino della FMI ovvero colui che si è preso la responsabilità a livello nazionale di cercare di coordinare le forze in campo
ovvero motoclub e responsabili regionali per vedere di ottenere permessi per l'utilizzo delle moto in fuoristrada sia enduro che trial.
L'articolo è molto interessante e parla di concetti già più volte discussi nel nostro forum ed evidenzia le grosse difficoltà non solo con i classici "nemici" delle moto ma anche lo
scoordinamento e la poca voglia di fare di diverse addetti ai lavori nel settore moto, inoltre la cronica e totale assenza delle case produttrici che nulla fanno per aiutare i loro clienti
e nemmeno si preoccupano di rendere le moto regolari con il codice della strada.
Lo so, sono cose antipatiche da dirsi, ma questa è la cruda realtà, qui o ci muoviamo tutti in modo coordinato e convinto o altrimenti sarà sempre peggio.
La buona volontà di pochi non basta.


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Borile / Le news sulla nuova "Multiuso" di Umberto Borile
« il: 08 Febbraio 2012, 10:53:45 »
Vi giro le ultime informazioni sulla interessante realizzazione di Umberto Borile:


Volevo darvi alcune notizie per quanto riguarda la prossima uscita sul mercato della Multiuso,visto che su questo bellissimo sito ogni tanto ci si chiede a che punto stanno i lavori.
Della nuova compagine societaria sapete già tutto,vi informerò quindi di come procedono i lavori di produzione. Stiamo lavorando per mettere in strada,nella prossima primavera sia la Scrambler 450 sia la Multiuso 230.
Prendendo in esame quest'ultima,vi porto a conoscenza che finalmente è stato siglato un'accordo commerciale con la Cinese Zonghscen per la fornitura di motori 230 cc 4 tempi.L'azienda cinese è un colosso mondiale nella produzione di motori, l'affidabilità e le tecnologie lavorative di cui dispongono ha fatto si che Piaggio stipulasse una joint venture con loro,quindi se si fida Piaggio ci siamo fidati anche noi.
Non siamo riusciti a presentarla all'Eicma per due motivi,i motori erano appena arrivati in dogana,e poi perchè è stata ulteriormente semplicizzata nella ciclistica,che già poteva andar bene così visto tutte le prove che questo telaio aveva superato,ma essendo ammalato di semplicità e leggerezza,sono riuscito a migliorare una ciclistica già buona.
Il motore come detto è un 230 cc la distribuzione è ad aste e bilanceri.Per i giri che deve fare va più che bene essendo il sistema più semplice e meno complicato che esiste.Avviamento elettrico e pedale.
Il telaio come sapete è tutto in lega leggera compreso il telaietto posteriore. Ora c'è anche una piastra da 5 mm di spessore sotto il motore,che assicura il collegamento fra la parte anteriore e la parte posteriore altrimenti a culla aperta.Non esiste il serbatoio carburante in quanto il telaio funge da serbatoio,non esiste la cassa filtro in quanto il telaio funge da cassa filtro.Non ci sono più i due attacchi in fuori per bloccare la motosega ed il suo serbatoio,sostituiti da due filettature dove si possono inserire gli attacchi ora removibili.Le forcelle sono Marzocchi mentre dietro si trovano 2 miniammortizzatori da mountain bike.Questa soluzione testata già da 3 anni ha dato sorprendenti risultati su questo tipo di mezzo.Ci sono attacchi per portapacchi sia anteriori (uno)che posteriori  (due) C'è la possibilità di applicare il gancio di traino per trainare il suo leggero carrellino,purtroppo solo su proprietà private vista la legge italiana obsoleta su questo argomento.A tal proposito,qualcuno continua a dire che il quad è meglio per trainare un carrello in montagna,io potrei dire che il trattore è ancora meglio ,ma dobbiamo renderci conto che è pur sempre una leggera motoretta che può all'occorrenza, molto in punta di piedi ,tainare il carrellino con dei piccoli carichi sopra.L'ago della bilancia è fermo a 80 kg con l'olio sul motore ma serbatoio a secco.Le ruote sono le classiche 18x21 con gomme da trial.I freni sono ambedue a disco con pompe e pinze idrauliche.Ultima cosa l'impianto di scarico.Tutto in acciaio inox con 2 catalizzatori che svolgono un lavoro egregio in fatto di emissioni visto che i test per l'omologazione sono stati superati ottenendo l'euro 3. La moto è silenziosissima ed il complesso di scarico assicura una fuoriuscita dei gas molto fluida  tanto da sconsigliare di manomettere l'impianto come di solito si usa fare su moto da fuoristrada. La multiuso rispetta l'ambiente sia fonometricamente sia come impronta a terra con i suoi pneumatici a bassa pressione. Per il momento questo è tutto .Saluti,UB.

405
Comunicazioni / Cena sociale del "Valli del Canavese"
« il: 08 Febbraio 2012, 09:44:19 »
Il 28/1 si è tenuto a Cuorgnè il simpatico evento organizzato dall'operoso motoclub piemontese a cui hanno partecipato numerosi soci e piloti di livello,
inoltre erano presenti importanti personaggi del trial italiano.
Ringraziando Vanni e Marco della bella serata allego testo e foto della cena.

http://www.motoalpinismo.it/joomla/documenti/cena%20sociale%20stagione%202011%20-%20MT.pdf

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