Ho sempre sostenuto che un sentiero mai percorso, oltre alle difficolta' effettive che si incontrano, ha anche delle difficolta' psicologiche, perche' il timore "reverenziale" di non sapere cosa ci riserva il futuro e cioe' di cosa c'e' dopo la curva, rende piu' difficile il tutto, si arriva sull'ostacolo gia' con il patema d'animo, mentre uno dei segreti e' il mantenere la calma e di non agitarsi, molte volte la difficolta' e' soltanto apparente, se si passa una seconda volta ci si rende conto quasi sempre di avere sopravvalutato l'ostacolo!
Per fare un esempio, la prima volta che alla Tre Giorni della Valtellina ho affrontato la salita a base di tronchi di pino e di pietre piantate che porta alla "conquista" della stellina ricordo e del the' caldo ad un tratto hard diventato un classico della Tre Giorni, la salita sembrava fosse durata almeno due ore e fosse praticamente quasi impossibile, l'anno successivo non ci siamo nemmeno resi conto di avere fatto lo stesso sentiero e lo avremo percorso in non piu' di dieci minuti, perche' in realta' non era poi cosi' impegnativo, ma il fatto che fosse denominato "hard" all'inizio ci aveva fatto spaventare piu' del necessario, la morale e' che il panico non aiuta assolutamente nella guida!