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« il: 30 Novembre 2014, 15:47:07 »
Questo mi fa venire in mente una vecchia barzelletta:
Prima guerra mondiale, altopiano di Asiago. L'alpino Dalla Costa se ne sta mogio mogio in un angolo della buca. Il capitano in ispezione lo vede e gli chiede cosa c'è. Dalla Costa risponde "sa, siòr capitano, mi son de qua, del paese qua sotto, son partito per la guerra il giorno che me son sposato, e la Marisa xe 2 anni che mi manca tanto".
Il capitano, brav'uomo, gli dice "ascoltami, domani alle 5 si sbaracca per andare sotto l'ortigara. Se mi prometti di essere qui per le 5 ti lascio andare".
Dalla Costa ringrazia, piange di gioia, si mette gli sci e vola verso valle.
Alle 4:45 il capitano va su e giù nervosamente maledicendo il suo buon cuore esagerato. Alle 4:58 è su tutte le furie.
Alle 4:59 mentre sta per dichiararlo disertore, vede Dalla Costa che arranca per la salita a spina di pesce.
"Disgraziato incosciente, meno male! Beh, allora, su, com'è andata, dimmi, dimmi!"
dalla Costa arrossisce e con lo sguardo basso fa "cosa vuole siòr capitano... son arrivato davanti casa e ho bussato. e mi ha aperto la Marisa"
"Bravo! E poi?"
" E poi... beh abbiamo fatto l'amore siòr capitano!"
"Bene" E dopo?"
" e dopo l'abbiamo fatto ancora siòr capitano!"
"vero spirito alpino, bravo, e poi?"
"E poi l'abbiamo fatto ancora n'altra volta
"Sei il simbolo dell'italica tenacia, l'orgoglio della Compagnia! E poi, che è successo?"
" E poi la Marisa la me fa <ben ben dai, vien dentro, cavete i sci che xe freddo qua!>"