Bene…visto il successone della rubrichetta “Motociclisti d’Europa” (see…anvedi…

) vi parlero’ di un’altra sottospecie (nel senso tassonomico, non volgar-dispregiativo eh…

) appartenente alla nostra specie dei motocilisti.
Questi hanno una forte personalita’:
Si’ore e sio’riiii continuiamo con la SCOZIA.
Innanzi tutto chiariamo che ho detto Scozia perche’ strettamente parlando e’ dove ho raccolto anni di osservazioni, ma secondo me si puo’ far stare nello stesso mucchio pure gli altri britannici senza tema di sconfinare dalla tipologia in questione.
Il motociclista scozzese e’ un motociclista “senza tempo”.

Si’, nel senso che nun se capisce proprio di che anno sia la sua moto!

Cio’ e’ dovuto essenzialmente a due motivi: primo, questo clan di motocliclisti e’ notoriamente tirchio e si tiene la stessa moto per un consistente numero di anni e, secondo, hanno la diffusissima mania di personalizzarla molto, direi quasi fino a “camuffarla”…avete presente con quei copriserbatoi in finta pelle neri, le borse da serbatoio nere, le valigie laterali (mosce) sempre nere…insomma piu’ roba c’e’ e meno si capisce che cavolo di moto ci sia sotto tutto quel nero, e quindi diventa impossibile darle un’eta’.
Perche’ dovete capire che lo scozzese e’ soprattutto un motociclista pratico…. e con gli anticorpi.

Che gli servono sia a non ammalarsi quando viaggia (antitesi del norvegese) con ogni condizione meteo 365 giorni l’anno, sia a non prendersi il tetano…perche’ non so se avete mai visto le loro moto, ma sembra che gli highlanders non facciano proprio parte di quella categoria che la domenica scende in garage a lavare e lustrare la moto. Na, na, na…..al limite loro la domenica sono capace di farsi una tiratina in Galles e ritornare per cena, altro che metti la cera e leva la cera….
Le loro moto sono come dovevano essere i loro cavalli ai tempi di William Wallace: lercie e con i segni di numerose battaglie. Perche’ loro le moto le usano, non ci mettono le “frocerie”(neologismo ripreso da questo forum..tendo a precisare) colorate per andarci al bar una volta a settimana.
Le caricano di tutto un po’ e partono per weekend di Km, birra e follia in lungo e in largo per l’Europa. Poi, quando il weekend e’ finito, il vero motociclista Scottish usa la propria moto anche per andare al lavoro e sono tantissimi quelli per cui e’ il loro unico mezzo di locomozione.
Quindi durante la settimana li vedi nelle loro tute di pelle nere un po’ anonime (ribadisco…se ne fottono dei brand….) e casco integrale (sempre), andare in giro per le citta’, spesso su strade piene di pave’ e di strisce pedonali scivolosissime spesse un dito che mettono paura solo a guardarle.
Una specialita’ del motociclista scozzese e’ di usare le moto sportive come tourer: non e’ raro vedere gente su un CBR 600 RR o un Kawa Ninja preparato per la pista con attaccate dietro ‘ste borse onnipresenti e il ragnetto che tiene il sacco a pelo. In effetti i sudditi del regno unito amano molto le sportive pure, che vengono considerate le uniche “vere” moto .
Ogni volta che mi son messo a parlare con un motociclista di queste parti e gli dicevo che ero italiano gli vedevo brillare gli occhi (per inciso….una soddisfazione ormai rarissima per noi…

).
Le moto italiane per loro sono ancora il top. Il meglio, per loro, lo facciamo ancora noi.
Quindi non si contano gli appassionati della Ducati, della MV (

qui’ e’ adorata….son sicuro che alcuni credano che la F4 faccia i miracoli come un napoletano puo’ crederlo di S.Gennaro), ma anche della Guzzi e, forse la “best in show” poiche’ risponde ai loro gusti senza costare come un miniappartamento, la APRILIA. Ho un collega che parla della sua Tuono (che ha ormai 7-8 anni….tanto per non smentirsi) come se quelli di Noale l’avessero presentata al salone un mese fa.
Insomma il motocilcista scozzese ha cuore e cervello…con un occhio sempre al portafoglio.
La mia opinione e’ che oltre ad essere un ottimo motociclista e’ soprattutto un eccellente compagno di viaggio. Ma questo in realta’ lo sarebbe pure se si viaggiasse a dorso di mulo.
Alla prossima.