Ragionavo sulla questione “cos'è l'enduro” e mi sono ritrovato invece a fare alcune considerazioni sul perché mi piace. Nella mia personale interpretazione, lasciando perdere questioni etimologiche che spieghino l'origine della parola riconducendola a quella definizione o a quell'altro significato, mi limito a considerare che mi piace l'enduro, mi piace in modo sincero, intimo e viscerale, lo sento dentro. Mi piace la terra e la sua polvere che si leva d'estate, mi piace l'odore del fango che si attacca agli stivali in autunno e in questi giorni di primavera piovosa, mi piace l'enduro sì, mi piace eccome andare per i boschi umidi e sentire l'aroma dell'erba come quando giocavo a rugby, mi piace lo schiocco dei rami spezzati, mi piace ascoltare il motore pulsare sottotono senza invadere eccessivamente l'ambiente lungo i sentieri stretti. Mi piace l'enduro è vero, una volta stando sdraiato sul fianco di una montagna a pancia in giù, ho avuto la sensazione di sentire la Terra respirare, mi sembrava di avere sotto di me qualcosa di vivo e pulsante e ho deciso di ascoltare questa sensazione, ho deciso di guardare la Terra e non soltanto di limitarmi a vederla, allora ho cominciato ad esplorarla partendo da casa. Mi piace divertirmi semplicemente, cose semplici e se possibile genuine, mi piace provare quella sensazione un po' strana di sentirmi lontano dopo aver percorso pochi chilometri di campi e boschetti e siccome nessuno ha ancora inventato il teletrasporto, l'unico modo che conosco per andare lontano in poco spazio percorso è farlo in moto, con la moto da enduro. E poi mi piace l'enduro perché ci sono ancora molte cose da capire a cinquant'anni, tante quante a venti o a cento, cose diverse che cambiano negli anni, cose che stanno dentro di me come in ognuno di noi e non le tiro fuori se non mi metto alla prova, se non mi allontano da casa e non provo quella sensazione di essere felice di tornare, se non esploro i sentieri antichi della mia terra, strade della montagna di un tempo che oltrepassavano le creste e i confini delle valli e ora, superano i miei limiti