Autore Topic: L'evoluzione della guida in Moto Gp, ovvero la rivoluzione Marc Marquez  (Letto 1074 volte)

Offline Valchisun

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La tecnica che Marc Marquez sta evolvendo in questo periodo, dopo averla appresa nella Moto 2, e' stata scoperta da Pedrosa e poi esaltata ed estremizzata da Casey Stoner: gazie ad una successione di movimenti rapidissimi, il pilota a centro curva rialza la moto di colpo, simultanemante la fa "girare" facendo leva sul regime di giri del motore (quindi dosando il gas) e usando a volte anche il freno posteriore; cosi' sfrutta in modo ottimale l'accelerazione.
Marquez, e qui risiede la sua innovazione, usa i gomiti come le ginocchia, come se cercasse ancora maggiore equilibrio: e a volte fa veramente impressione, il ragazzino, due volte campione del mondo (in 125 e Moto 2), riguardo al suo modo di concepire la gara ha idee da antico guerriero, cioe' concetti  oggi in disuso. E qui risiede il suo rifarsi alla tradizione.La sua mentalita' ricorda  quella di Valentino Rossi. anche lo spagnolo infatti e' incline al combattimento, si esalta nel corpo a corpo, cerca il duello, aggredisce, ha il coraggio di accettare i rischi pur di avere la meglio, e' convinto che si debba entrare in pista solo per vincere, che non ci si debba accontentare mai.
Per questi motivi, uniti alla sua personalita', alla sua allegria, alla fantasia che gli permette di inventare, al coraggio che gli consente di osare, Marc Marquez puo' riuscire nell'impresa di arginare Lorenzo e Pedrosa, assertori della guida del "pilota computerizzato".
I due sono piloti straordinari, intendiamoci, pero' non esaltano le folle perche' non sbagliano mai, vincono andando in fuga, vogliono restare lontano dai guai, sorpassano solo quando c'e' (molto) spazio, solo dopo avere studiato l'avversario per tanti (estenuanti) giri, solo dopo avere calcolato attentamente il rischio, lo spettacolo non puo' andare d'accordo con questi concetti.
Stoner era aggressivo nella guida, ma in gara puntava subito alla fuga e imponeva il suo ritmo per non doversi ritrovare a battagliare.Lorenzo aveva l'indole del combattente, ma da qualche tempo preferisce incassare un piazzamento sicuro piuttosto che rischiare per provare a vincere. E lo spettacolo non va' d'accordo con questo modo di gareggiare.
Dal 7 aprile vedremo se Marquez sara', nella classe regina, cio' che e' stato nelle categorie inferiori. Di sicuro su di lui e' riposta un'aspettativa, e anche una pressione, enorme.Per come guida, per come gareggia, per quello che dice e che fa, Marquez appare il portatore della rivoluzione che in realta' e' una restaurazione: il ritorno del pilota come era una volta.







« Ultima modifica: 02 Marzo 2013, 14:20:53 da Valchisun »

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Offline alex

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Prevedo tanta ghiaia e tanta erba. Ma una volta finita questa gavetta, apriti cielo.
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Offline Valchisun

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Dopo che ha rischiato di perdere la vista e avere subito l'operazione al nervo ottico in seguito ad un volo tremendo, credo che i limiti se li sia gia' dati, ma non sono certo i limiti dei suoi colleghi, colleghi?  sm453 sm453 sm453

Sarebbe come dire che Bou ha dei colleghi, scommettiamo che vince la prima in Qatar?

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