Il fatto è che il guado è un passaggio che ha le proprie regole, una volta conosciute non spaventa più di tanto. potremmo riassumere queste regole schematizzandole così:
- si guada solo quando è noto il fondo e l'altezza dell'acqua, per cui in caso di dubbio si ispeziona a piedi il tratto saggiandone consistenza, caratteristiche e anche forza della corrente.
- si guada sempre a favore di corrente, mai il contrario
- la velocità deve essere tale da consentire la trazione e nulla di più, per cui un guado ben fatto è quello che davanti alla ruota anteriore sposta una serie di onde senza spuma, niente schizzi nè onde di ritorno
- una profondità che ci facesse dubitare della certezza di mantenere asciutte le prese d'aria va evitato a priori. Si cerca un altro punto per guadare rinunciando a correre il rischio, perchè oltre al danno questo rischio significa che saremmo irrimediabilmente fermi con ottima probabilità
- si sta sempre e solo in piedi sulle pedane accettando l'eventualità di bagnarsi i calzettoni, e la traiettoria in questo modo sarà studiata per essere il più rettilinea possibile.
Detto questo, mettendo in pratica i punti descritti non ci sarà più motivo di temere l'acqua come fossimo dei gatti
