Mi piacerebbe sapere quali sono le "problematiche" nel'installare un moderno motore a diesel su una moto, immagino soprattutto il peso, ormai gli ingombri di un quattro cilindri alimentato a gasolio, come il 1.300 Jtd adottato sulla Fiat Panda ha degli ingombri pari se non minori di un motore a benzina di pari prestazioni, immagino che le vibrazioni di un monocilindrico siano il problema peggiore, o no?
Infatti. Se anche 33 cavalli possono essere sufficienti, è il "dove" vengono ricavati che mi dà perplessità. Un monocilindrico funzionante su base diesel, ha la indiscussa peculiarità, di principio, di durare un sacco e di mantenere i 70-80 Km/h all'infinito. Ma senza albero di compensazione, secondo me vengono a cascata problemini del tipo cricche nel telaio, sbullonamenti a raffica, affaticamento precoce del pilota. Di per sè il peso è relativo, in effetti, se pensiamo che una moto da gara nei rally pesa quasi altrettanto e le corazzate da bar/avventura odierne anche di più. Ma, soprattutto senza modificare telaio, sospensioni e .... scheletro del conducente, la vedo dura a farci 100 Km di off.
Il motore diesel ha di base vantaggi non indifferenti per il fuoristrada: necessita di poca manutenzione ordinaria (basta cambiargli olio e filtri) è praticamente sommergibile se non abbinato ad elettronica evoluta, brucia qualsiasi cosa gli si versi dentro e macina chilometri senza segni di stanchezza.
Però stiamo parlando dei diesel con caratteristiche di quasi un secolo fa. Oggi una versione stradale non potrebbe montare un boiler da 120 chili solo del motore, dovrebbe stare dentro determinati parametri di inquinamento, essere leggero e non scardinare i dischi intervertebrali del poveretto che la guida. Mica fischia.... :(