Autore Topic: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)  (Letto 9930 volte)

lazzaro54

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #15 il: 23 Agosto 2012, 12:58:11 »
...
io spesso percorro sentieri in cui non incontro anima viva, gli animali semplicemente si spostano e poi li ritrovi il giorno dopo nello stesso punto, probabilmente sono più intelligenti di certi esseri umani che si fanno le seghe mentali sulla riproduzione del cinghiale che invece tromba alla grande e se ne fotte di tali disquisizioni ....


 :PDT_Armataz_01_37:

Non so se qualcuno di voi ha fatto mai caso ai nidi che ci sono lungo l'autostrada, o a tutti quegli uccelli che nidificano in città.

avevo disquisito con una gEv qualche anno fa su Soloenduro proprio su questo argomenti, dicendo che rondini piccioni, corvi, persino falchi (ce n'è uno che gira proprio sopra casa mia e io abito a ... MILANO ...,) cicogne, gabbiani ecc. nidificavano in prossimità di città trafficate ma lui rispose che quelle erano specie particolari che si adattavano ...... con gente così cosa vuoi dire ?

anche se trovo che stia meglio in montagna, io trovo che se prendi un gallo Forcello o Cedrone, lo metti in un qualsiasi parco di città e gli dai da mangiare quello nn ci pensa nemmeno ad andarsene .....
dicono che i cinghiali scappano e non si riproducono se disturbati? e quelli adottti dai cittadini sulle alture di genova (lo hanno fatto vedere in tutti i TG) cosa sono ? cavalli?

gli animali si adattano, se si estinguono non è per una moto che passa nei boschi, ma perchè qualcuno costruisce case riducendo il verde, sparge inquinanti su monti e prati o meglio ancora ne va a caccia .....

kappa

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #16 il: 23 Agosto 2012, 13:05:55 »
I Cinghiali ed i Caprioli sarebbe l'ora che smettessero un pò di riprodursi, nella mia zona ad esempio stanno fancendo dei danni che l'amministrazione pubblica (noi contribuenti) paghiamo a caro prezzo.

Offline marc59

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #17 il: 23 Agosto 2012, 13:08:30 »
il sig kaps forse dimentica che nel nostro paese ci sono sì le aree protette, i parchi nazionale e regionali (ed io di certo non mi sognerei mai di entrare con l'enduro nel parco del Ticino............poi ci sono quelli che lo attraversano su imbarcazioni a motore e vabbè) ma ci sono anche migliaia di km. di sentieri letteralmente abbandonati, quelli che una volta erano piccoli e VIVI paesi montani sono spesso oggi ridotti ad un cumulo di case chiuse, malridotte ed abbandonate (dalle mie parti è così).
Posso girare per ore dentro questi sentieri senza incontrare anima viva, tranne qualche sporadico cacciatore o cercatore di funghi, e allora cosa facciamo? chiudiamo anche questi?, li facciamo diventare tutti aree protette? protette da chi? (dove li trovano i soldi per il personale) e vietate all'ingresso di chi? di 10 moto da trial che si disperdono in centinaia di km.di sentieri.

D'altra parte è pur vero che è quasi impossibile mettersi a discutere con gli integralisti, succede quello che è successo a me lo scorso autunno in pieno periodo di caccia, ho trovato il khomeinista di turno, ha minacciato di prendermi il numero di targa, perchè a suo dire disturbavo la fauna!!..................periodo di caccia............sembrava di essere a Beirut  sm470 sm470 sm470

sapeste quante poiane vedo tutti i giorni appollaiate sulla rete di recinzione, a 3 metri dalla carreggiata della Milano/Genova................ma per favore, che non dicessero idiozie :72:
Yamaha WR 250 F

Offline diegog

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #18 il: 23 Agosto 2012, 13:09:04 »
I Cinghiali ed i Caprioli sarebbe l'ora che smettessero un pò di riprodursi, nella mia zona ad esempio stanno fancendo dei danni che l'amministrazione pubblica (noi contribuenti) paghiamo a caro prezzo.
vero,  doverebbero aprirgli delle case di tolleranza, cosi controllano meglio le nascite.  :arar:

Offline menca

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #19 il: 23 Agosto 2012, 13:22:45 »

Con certa gente non c'è speranza!  :tris:

Offline diegog

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #20 il: 23 Agosto 2012, 16:25:54 »
comunque è vero,  cinghiali ormai se ne trovano dappertutto...  guardate un po dove li ho trovati sabato scorso:


Offline alex

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #21 il: 23 Agosto 2012, 20:56:44 »
Pretestuoso. Tutto combinato a modino, basato su pretesti farciti di parole che fanno effetto. Loro non sono amanti dell'ambiente, lo usano a proprio comodo. Sia d'estate che d'inverno, in montagna ci sono schiere di macchine parcheggiate nei prati e nei boschi, dove c'è l'attacco dei sentieri CAI.
La vogliono semplicemente tutta per loro, girano con 2 bombolette e basta una strisciata bianco-rossa su un sasso a decretarne diritti assoluti per loro e divieti altrettanto assoluti per tutti gli altri.
odiano tutti, ciclisti, motociclisti, automobilisti (perchè,loro ci sono arrivati a dorso d'asino, i parcheggi li hanno rimpiti i vecchietti della messa?) perfino gli altri escursionisti non CAI. Buttano avanti quello stemmino come fosse una croce di fuoco durante l'inquisizione, se ne fanno baluardo e vessillo, e pensano di poter dettare legge sul territorio, e purtroppo glielo lasciano fare, perchè sono milioni e tutti tesserati. Nonchè elettori. Come i motociclisti, ma chi emette le tessere se ne sbatte, anzi peggio, fa finta di interessarsene per poi dire "ragazzi, ci ho provato!"
Aprilia SL1000 Falco "Zia Frankenstein"
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Offline kermit

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #22 il: 24 Agosto 2012, 08:55:22 »
 :tris: :tris:
Cerchiamo di lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato!

Triumph scrambler 1200
EM escape

Offline Michel

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #23 il: 15 Ottobre 2012, 12:39:42 »
Se mi girano a sentir queste cavolate! Io lavoro in campo veterinario e vi dico tranquillamente che gli animali si adattano alla presenza antropica... anzi è addirittura provato che nelle città molte specie di volatili trovano rifugio sfuggendo dai predatori e dalle insidie del bracconaggio. I sentieri si devono chiudere? Mi verrebbe da dire... vah, meglio che stia zitto!Se sentissero queste cose mio nonno e mio bisnonno che quei sentieri li han vissuti e mi han educato a tenerli aperti con la roncola, si rivolterebbero nella bara. Perché io, oltre ad andarci in moto me li tengo pure puliti.Il mondo è mio quanto degli altri! Dobbiamo metterci anche noi a sistemar sentieri e poi lasciam fuori quelli del CAI  sm453
Ce le moto scavino: si è vero, come anche quando si tira la legna del resto... ma se si crea una cunetta basta andar col piccone e metterla a posto, non vedo il problema  :OK:
« Ultima modifica: 15 Ottobre 2012, 13:02:53 da D-max1978 »

sgnaus

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #24 il: 15 Ottobre 2012, 17:32:24 »
demagogia o no, io gli ho scritto, se tutti lo facessimo forse (e sottolineo il "forse") conteremmo qualcosa di più. qui sotto quello che gli ho scritto:

Sono capitato per caso, su questo sito e, da appassionato della montagna, sono talmente rimasto colpito dal vostro volantino contro le moto da non potermi esimere dallo scrivervi.
Prima di tutto desidero sottolineare che concordo pienamente con voi riguardo al fatto che l’ambiente alpino sia splendido e fragile, ma tra i vari motivi della sua fragilità ci sono prioritariamente e sicuramente lo sfruttamento boschivo incontrollato e abusivo, la mancanza di piani di manutenzione di ampie aree del nostro amato territorio, la cementificazione incontrollata, la costruzione di argini fluviali innaturali, la mancata manutenzione degli alvei, la costruzione d’impianti di risalita dal forte impatto ambientale, l’asfaltatura di quasi la totalità delle strade che contribuisce alla canalizzazione innaturale dell’acqua piovana.
La convivenza che voi definite per ovvie ragioni “difficile” tra motociclisti e pedoni, è il frutto di anni di vessazione indiscriminata nei confronti dei motociclisti che, certamente mal rappresentati, si vedono ormai costretti a praticare il proprio sport in modo quasi “carbonaro” e per giunta, con la consapevolezza di non essere ormai più a norma su alcun tracciato, dal momento che quasi tutto il territorio del Nord Italia è identificato come parco ed è quindi fatto divieto alle moto di circolare anche laddove, sono ammesse le automobili a vario titolo, o dove è paradossalmente ammessa la caccia. A tale proposito, proprio per porre fine ad uno squilibrio di trattamento a spese dei motociclisti, sarebbe molto più civile invece che inveire contro gli appassionati, identificare dei percorsi praticabili, ben segnalati e sorvegliati, invece di disseminare il territorio con una ridda di divieti “a prescindere” ridicoli e immotivati.
Il motociclista è un utente della montagna esattamente come lo sciatore, il biker, o il pedone, un utente che paga il suo contributo anche in termini di incremento turistico delle aree geografiche visitate, il motociclista non è un barbaro che arriva e si appropria di un territorio, quindi non si può continuare a dichiarare una sorta di “guerra santa” contro il transito delle moto, senza farsi carico del fatto che i motociclisti hanno tutto il sacrosanto diritto di esistere, pagano le tasse come tutti e non sono meglio o peggio di qualunque altra categoria d’utente della montagna, non sono peggio dei pescatori o dei cacciatori, non sono peggio degli sciatori o dei pedoni, non sono peggio dei bikers che, tanto per fare un esempio, discendono i sentieri a velocità folli, spesso superiori a quelle di qualunque mezzo motorizzato. La continua attenzione fortemente negativa, esercitata in questi anni nei confronti dei motociclisti e la conseguente chiusura del dialogo, oltre che della circolazione, è di fatto l’unica responsabile delle continue infrazioni  che si riscontrano oggi da parte dei motociclisti, che si vedono ingiustamente esclusi dalla circolazione in montagna anche quando fanno parte di moto club e associazioni che, della montagna, si prendono cura a proprie spese.
L’unico interesse che si muove dietro siffatta presa di posizione delle organizzazioni che si definiscono ecologiste, è l’acquisizione di un potere sempre maggiore da parte loro mediante anche una facile leva sull’opinione pubblica bombardata da anni da informazioni fuorvianti se non addirittura false e così facendo, queste associazioni possono gestire in completa autonomia il territorio a proprio uso e consumo e secondo i propri esclusivi interessi.
Auspico sinceramente che il dialogo tra gli appassionati della montagna non abbia mai fine e che nel contempo, finisca immediatamente la messa all’indice di una parte degli appassionati che hanno come unica colpa, quella di voler praticare la montagna in moto. Tanto sentivo di dovervi.
Diego Pagliari     

Offline steu

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #25 il: 15 Ottobre 2012, 17:58:41 »
 smbrv smbrv smbrv
Sarà anche come sparare ad un muro di gomma ma almeno il ns piccolo contributo alla CAUSA l'abbiamo dato...
GAS GAS TXT 300

Offline menca

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #26 il: 15 Ottobre 2012, 19:16:21 »

 Bravo Sgnaus!!   ....   :PDT_Armataz_01_37:

Offline ilario

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #27 il: 15 Ottobre 2012, 21:36:38 »
Bravo,ben fatto!

Offline Valchisun

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #28 il: 15 Ottobre 2012, 21:40:55 »
Ottimo, speriamo che ci "sentano", se non altro sanno che non avranno vita facile nella loro "crociata" contro chi non la pensa come loro e per essersi autonominati  "padroni della montagna", troppo facile scagliarsi contro una categoria che ama la montagna e la rispetta, molto probabilmente ancora piu' di quei benpensanti ambientalisti della domenica, mi piacerebbe che andassero a chiedere a chi in montagna ci vive, cosa pensano di tutti quei parchi e di quei s.i.c. (siti ad interesse comunitario), che hanno di fatto tolto la proprieta' dei terreni e dei boschi ai loro legittimi proprietari!

Ktm Super Duke 1290 R

Offline enrico

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Re: Motoalpinismo e CAI (tasto dolente!!!)
« Risposta #29 il: 10 Settembre 2013, 18:30:42 »
Questo dai cugini Emilio-Romagnoli


-=... fatte salve le prerogative del CAI

Visto che in questi mesi abbiamo quotidianamente lavorato sul testo della legge regionale dell'Emilia Romagna denominata REER, ne conosciamo ormai i contenuti a memoria, anche a salti, proprio come la tabellina del 7.

Il CAI - Club Alpino Italiano è un'associazione, un ente privato. Certamente è riconosciuto dallo stato, ma opera coerentemente e risponde al proprio statuto.

Il CAI NON È UN ENTE PUBBLICO

e pertanto lo stato o le regioni non possono demandare a lui la gestione esclusiva della "cosa pubblica".

Lo dico io? Si, ma lo ha detto prima la COSTITUZIONE ITALIANA, non un regolamento regionale (tipo le PMPF...).

Nessuno vuole essere irriconoscente nei confronti di chi, da più di cento anni, ha a cuore porzioni importanti di patrimonio pubblico, soprattutto per ciò che riguarda la montagna e lo fa con passione e per il bene comune.

Ci domandiamo, però, come una regione che legiferando scrive giustamente cose del tipo "... fatte salve le prerogative del CAI" e prevedere contributi pubblici per esso

- possa continuare a non vedere, a non prendere atto che lo stesso ente privato, stizzito dalla fine del proprio monopolio d'opinione e di interesse, accusi i "concorrenti motorizzati (vergogna!)" di essere una potente lobby di potere, quando la storia dice che la co-protagonista di questa legge è ENDUROTERAPIA (entità astratta, pura idea e spremuta e succo di passione) e che i suoi rappresentanti sono stati gli interlocutori di chi quella legge ha scritto e approvato, gli stessi esponenti politici che hanno discusso anche ed ovviamente con i rappresentati del CAI e di numerosissime altre realtà della regione;

- quanto a lungo possa far finta di non aver sentito e/o letto le loro dichiarazioni su tutti i giornali con le quali preannunciano di boicottare la legge democraticamente appena approvata perché da loro ritenuta sbagliata, quando nella legge stessa sta scritto che chi infrange la legge, oltre alle sanzioni, perderà eventuali contributi pubblici in essere (versione stringata, chi vuole maggiori dettagli si legga l'articolo 15 comma 7 della REER).

- di dimenticare che "la legge è uguale per tutti".

Detto questo, aggiungiamo che Enduroterapia e il CER non hanno mai chiesto di togliere "qualcosa" al CAI, nemmeno si è mai sognata di "toccare i loro soldi", abbiamo semplicemente rivendicato il diritto di esistere e di convivere nella nostra regione con tutti, secondo leggi giuste e condivise che ci impegnamo a far rispettare a tutta la categoria che "ci siamo presi la briga" di rappresentare.

Ma se il CAI continuerà con questa politica oltranzista, continuando a chiedere la nostra ELIMINAZIONE, anziché convocarci per discutere come da questa legge si possa serenamente ripartire da capo per vivere assieme, non ci sarà nemmeno il bisogno di nostre ulteriori richieste, faranno tutto da soli.

È chiaro il messaggio?
Si vede il marsupio?

Noi siamo più che pronti al dialogo, la nostra posizione è chiara, quella sancita dalla legge REER: noi "fuori" da parchi, sic e ZPS e dentro altrove, tranne alcuni percorsi che, giustamente ed entrando nel merito, con il contributo costruttivo di tutti, i vari sindaci individueranno e vieteranno a determinate categorie di veicoli.

In attesa che i vertici regionali e provinciali del CAI ci chiamino per fissare il primo incontro, invitiamo tutti (i nostri e i loro) a meditare e a rivalutare antichi valori quali tolleranza, ragionevolezza, rispetto, legalità e ottimismo e di accantonare definitamente l'ideologia e l'interesse di parte.

Buon "lavoro" a tutti. -=
Enrico