ma jeremy burgess ha completamente ragione e del resto è chiaro a tutti che la motogp così com'è oggi non è il punto d'arrivo ma è solo un isola a se stante, le classi divise come un tempo davano la possibilità di arrivare alla classe regina a patto di averne le capacità ma con un'esperienza maturata sul campo adatta allo scopo. oggi la moto2 tecnicamene da poco o niente ad un pilota e nei campionati nazionali, non ci sono classi equivalenti per fare sperienza. per quanto riguarda la ducati è chiaro che il divario economico con le due case jap di riferimento sia incolmabile e quindi non si può pretendere la stessa offerta tecnica ma, visto che questo è il campionato in cui corre ducati, o si adatta ad un tipo di collaborazione diversa col pilota o è meglio che lasci perdere. certo dopo una gara andata male non avere nulla di nuovo da offrire al pilota di punta, dev'essere una cosa di una tristezza impossibile...