Il 2012 segna finalmente l'entrata sul mercato in modo deciso di modelli dedicati al motoalpinismo, sono tre le moto disponibili da questo mese ognuna con le sue caratteristiche, ognuna con una scuola di pensiero diversa, vediamo nel dettaglio.
Ossa Explorer, è a mio avviso la prima vera moto dedicata al motoalpinismo, derivata dalla versione trial dalla quale mutua il telaio ed il motore, quindi risulta essere una moto agile, leggera e stabile.
Scorpa T-Ride 2 T (o X-Ride Sherco) è la moto che si inserisce nel mezzo tra le moto da motoalpinismo, ha un telaio di dimensioni poco più grandi di una trial e si presta all'enduro estremo e ad un trial non esasperato.
KTM Free Ride, moto derivata dall'enduro con un passo un po più corto e la sella leggermente più bassa delle versioni racing. Il motore di buona cubatura e opportunamente preparato la rendono un'arma letale per l'enduro estremo.
Quindi fare una comparativa con questo scenario è impossibile perchè sono moto con caratteristiche di telaio e motore sensibilmente differenti tra loro.Abbiamo appuntamento a Montoso (CN) con Roberto Bianchi, titolare della Ossa Italia, per poter effettuare la prova della tanto attesa Explorer che sarà disponibile dai concessionari tra una decina di giorni a 6.100 € + spese di messa in strada, la moto è omologata per il trasporto di due persone.
L'aspetto generale della moto è piacevole e rispetto alla versione vista all'Eicma risulta essere più bella e curata.
La sella è ad una altezza discreta non bassa, serbatoio e sella sono molto filanti e non intralciano minimamente i movimenti, le pedane, visto l'uso non esasperato del mezzo risultano essere più avanzate rispetto alla trial e quindi permettono
una posizione da seduti più comoda. La sella non è morbidissima ma non è scomoda, per l'ipotetico passeggero il comfort è relativo.
Dato che è previsto il passeggero le sospensioni risultano essere tarate sul rigido e quindi poco adatte ad un uso impegnativo, c'è da dire però che la moto era nuovissima e l'insieme doveva essere ancora rodato, sicuramente agendo sui registri delle sospensioni qualcosa si può migliorare comunque la molla del mono è duretta.
Sotto la sella è ricavato un pratico vano per poter riporre i documenti ed alcuni ferri.
La miscela contenuta nei due serbatoi è in totale 7,40 litri più che sufficienti per un bel giro in montagna.
I comandi sono morbidi e precisi, la frizione ha un buon innesto ed i freni sono dimensionati correttamente per l'utilizzo del mezzo.
Mi ha stupito la facilità della messa in moto, su uno dei primi modelli trial 2012 avevamo avuto difficoltà di avviamento non indifferenti mentre l'Explorer è sempre partita al primo colpo.
Data la stretta derivazione dal trial questa è una moto che si guida bene in piedi, da seduti la posizione raccolta non ne permette un perfetto controllo, almeno per le persone sopra il metro e ottanta.
In movimento la moto è leggera ma stabile nello stesso tempo, un ottimo risultato! Il motore sotto spinge poco ma è sufficiente per venire fuori da tutte le situazioni godendo anche di una trazione notevole.
Poi prende giri con un allungo infinito, la rapportatura secondaria a mio avviso è lunga è consigliabile montare un dente in meno di pignone.
In movimento l'Explorer è agile e facile da condurre, la posizione più avanzata delle pedane fa si che ci sia più carico all'avantreno rispetto alla trial questo fornisce più stabilità senza compromettere la maneggevolezza. Sulle mulattiere impegnative si sente la mancanza di una rapportatura più corta.
Quindi l'Explorer è un mezzo dedicato a chi vuole avere un mezzo performante ma non esasperato che gli permetta di passare intere giornate sulle montagne in modo relativamente comodo, spensierato e senza essere in soggezione per dimensioni, peso o scomodità di sorta.
Queste le mie impressioni in sintesi :

Le valutazioni di Valchisun:
La Ossa Explorer 280 I.e. e' la nuova proposta della neonata casa spagnola nel segmento, sempre piu' nutrito, delle moto da motoalpinismo, ed e' direttamente derivata dal modello trial-gara, come questa adotta un avanzatissimo motore due temp, dotato, per ora unico al mondo, di alimentazione ad iniezione elettonica indiretta, prodotto in esclusiva per la Ossa dalla giapponese Kokusan, la % di olio nell miscela consigliata e' soltanto allo 0,7%, quindi la moto ha un'ottima attitudine "ecologica", oltre ad avere una buona silenziosita' di scarico e di meccanica!
In marcia allora!
L'avviamento della moto e' prontissimo, basta avere l'accortezza di non ruotare la manopola del gas e di dare una scalciata decisa ed il motore iniziera' a girare, perfettamente carburato a qualsiasi quota ci si possa trovare, e' finalmente finita l'era dei motori ingolfati in alta quota, con le viti aria da girare ed i getti da cambiare!L'autonomia del serbatoio e' aumentata notevolmente grazie al serbatoio aggiuntivo che viene collegato a quello del modello trial, l'autonomia totale supera i sette litri di miscela!
L'altezza sella e' intorno ai 86/87 cm,. dal suolo, si possono appoggiare contemporaneamente entrambi i piedi a terra, quindi e' adattissima anche per i "gambacorta" dotati, la cosa e' molto importante quando c'e' da spingere la moto con la tecnica dello "zampetting",l'imbottitura della sella e' piuttosto rigida, da vera moto da fuoristrada, la Explorer e' stata dotata di un maniglione al fondo della sella che viene molto utile nelle manovre di emergenza o quando si deve spostare la moto di peso!
Il motore e' molto dolce come erogazione, spinge in modo regolare anche ai bassi regimi, anche se la rapportatura piuottosto lunga, lascia un minimo ritardo della risposta del gas ai regimi piu' bassi, se si volesse rendere la moto piu' pronta e piu' reattiva, e quindi piu' adatta a percorrere sentieri piu' impegnativi, e' consigliabile adottare il pignone con un dente in meno del modello da trial, oppure adottare una delle tante mappature che cambiano radicalmente il "carattere" e l'erogazione del motore, adesso grazie all'elettronica, con un semolice Pc ed una presa Usb collegata alla centralina della moto, si possono cambiare i parametri di base e le prestazioni del motore!Un'altra caratteristica del motore della Explorer e' l'allungo praticamente "infinito" del motore, si puo' tenere una marcia, anche la prima, e risalire una rampa anche piuttosto impegnativa, ed il motore continuera' ad allungare, ci si puo' quasi dimenticare del cambio, la rapportatura lunga di serie permette comunque una velocita' in sesta di 90/100 Km. orari perche' i rapporti interni, rispetto al modello da trial, sono stati rivisti in previsione di lunghi trasferimenti su asfalto !
La posizione da seduti e' ottimale, le pedane sono state posizionate piu' in avanti rispetto al trial, ma per cambiare le marce e' sempre necessario staccare il piede dalla pedana sinistra, come si fa' da sempre sulle moto da trial, la posizione di guida in piedi sulle pedane, risente invece della larghezza della sella che da' leggermente fastidio se si arretra con il corpo!E' comunque necessario ricordarsi che non si puo' paragonare l'Explorer ad un trial-gara, le prestazioni di una moto da motoalpinismo sono necessariamente differenti, la Ossa e' anche omologata per portare il passeggero, ci sono le pedane e le staffe rimuovibili, di conseguenza anche la taratura dell'ammortizzatore deve tenere conto della presenza del passeggero, il monoammortizzatore e' un Olle' con una taratura piuttosto rigida, mentre la forcella e' una Marzocchi, senza le canne in alluminio ne' il trattamento al nitruro per favorire la scorrevolezza che invece adotta il modello da trial
I copertoni adottati di serie sono i Pirelli trial, durante la prova abbiamo mantenuto la pressione a 0,6 bar volutamente, senza scendere ai canonici 0,35/0,4 Bar che si adotta sui trial, nonostante questo la moto ha mantenuto un'ottima trazione anche sul viscido, grazie soprattutto all'erogazione molto dolce del motore ai bassi regimi, ho cercato un sentiero particolarmente impegnativo, una specie di "hard" per le moto da enduro, a base di pietre piantate, con molto sassi smossi e rotaie profonde, specie dopo le ultime pioggie, il sentiero era al limite del praticabile, con l'Explorer nessun problema, la moto si e' arrampicata senza nessuna difficolta' e senza nessun bisogno di mettere i piedi a terra, ovviamente la marcia adottata e' stata la prima, ma grazie al citato allungo, la moto permette la risalita di qualsiasi gardino o pietra che si puo' trovare in mezzo al sentiero, buona anche la frenata e lo stacco della frizione, le marce entrano perfettamente, migliorabile invece il raggio di sterzata!
Direi che la nuova Explorer si puo' considerare la "degna" erede dell'antica progenitrice che piu' di tren'tanni fa' portava lo stesso nome scritto sul serbatoio!
La sintesi :
































Il cambio che la Explorer condivide con la versione trial.

