Gli uomini e il loro pensiero > Filosofia motoalpinistica
Sfatare un mito
Valchisun:
La prova comparativa delle maxi enduro stradali ed il loro utilizzo sulle strade sterrate della Sardegna mi ha fatto ricordare che una volta si faceva fuoristrada, anche quello impegnativo, con delle moto che proprio delle fuoristrada "pure" non lo erano!Vi ricorderete della vecchie Honda Xl 500, delle Yamaha Xt 500, della Kawasaki Klr 650, oppure andando piu' indietro, delle Mv Disco Volante. delle Guzzi Mirimin e delle Gilera Bessone, opportunatamente "agghindate" per la marcia su strade sterrrate ed anche per fare regolarita' e motocross, con una enorme padella come corona ed un parafango rialzato per non bloccare la ruota anteriore con il fango e poco altro....E quelle moto non avevano certo l'Ohlins Ttx o la forcella con il trattamento al nitruro e il "motocross" lo si faceva eccome....
Non e' che per caso il divertimento maggiore fosse proprio quello di "adattarsi" alle scarse prestazioni e di vivere il fuoristrada come un avventura, ma di quelle vere, non quelle dei rotocalchi dell'uomo che non deve chiedere mai...perche' tornare a casa con quelle moto era un'avventura VERA...
Tornando ai nostri giorni, potrebbe essere divertente "adattarsi" nuovamente ad un uso improprio di quei "giganti" delle maxi enduro, che nelle mani giuste e con un minimo di accortezza nel loro utilizzo nella guida in fuoristrada, potrebbero essere una fonte di divertimento, sia su strada che FUORI, anche il tintinnare della ghiaia sui cerchi a razze puo' diventare simpatico.... sm409
Da qui la frase: " E falla scorrere 'sta moto.... ":PDT_Armataz_01_37:
Lamberto:
L'evoluzione ha portato ad una fruibilità dei mezzi aumentando le performances a parità di capacità del pilota e su questo non si discute, questa
esasperazione ci "prende", ci piace e ci devia.
Penso sia normale per chi vive una passione.
Ogni tanto ci piace, come hai fatto tu, rivivere il passato ma credimi, per quanto romantico possa essere percorrere una sterrata con una XT 500 io preferisco
farlo con una moto di oggi molto più sicura. E' perchè stiamo diventando vecchi e allora si comincia a pensare che "era meglio una volta".
Una volta non c'era l'Ohlins ma quelle moto al tempo erano il top, e quando le guidavi eri convinto di essere su un mezzo eccezionale.
Da sempre lavoro in un campo dove la tecnologia è esasperata ed ogni mio pensiero è portato alla ottimizzazione, alla velocità e guardando indietro anche
solo di dieci anni vedo che abbiamo fatto passi da gigante, impensabili una volta, e i vantaggi e le performances sono significativamente migliorate.
Quello che mi piace meno di questo "progresso" è che ti permea nel profondo e ti fa perdere il senso ed il valore di alcune cose, ti stacca in parte dalla realtà.
E' bello osservare in garage il nostro nuovo mezzo meccanico e appagarsi alla vista di alcuni particolari, abbiamo mezzi specifici per ogni tipo di percorso.
Entriamo nel nostro atelier e le guardiamo li, belle pulite, con un potenziale incredibile e sappiamo cosa potremmo farci ma poi ci manca il tempo per utilizzarle,
questa è per me una frustrazione e allora pensi al passato, ai giri divertenti e spensierati e anche se i mezzi erano quel che erano la vera differenza era che la
nostra testa aveva molti meno pensieri e tutto era più leggero.
Nel mio caso, anche se cerco di utilizzare la moto il più possibile, i piaceri che mi da spesso sono psicologici, il sapere di averla li è già un piacere.
gianni:
sm419
smbrv smbrv smbrv smbrv smbrv
...non potevi trovare risposta migliore! :grazie:
alex:
Tutto quello di cui disponiamo ci sembra il meglio possibile, fino a che non arriva qualcosa di migliore, che significa più evoluto, studiato meglio, con materiali più adatti, per fare meglio la cosa cui è destinato. Per cui io sono grato allo sviluppo tecnologico, e per quanto riguarda la moto il sentimento non cambia. Anzi!
Son contento che ci siano telai più precisi ma anche meno scorbutici, sospensioni che aumentino la stabilità e la sicurezza, motori meno incapperosi e con parti che, in linea di massima, permettono di tornare a casa. Mi sta benissimo avere una moto molto più prestazionale, più maneggevole e perfino più leggera.
Poi una moto è qualcosa di cui ci si innamora per qualche imperscrutabile e personalissimo motivo, quindi se in garage avessi ancora, ad esempio, la TT, avrei anche con lei un rapporto tutto speciale, probabilmente fatto di piccole sgoppate per riprovare le sensazioni che conosco e che tanto mi sono piaciute allora. Scenderei in garage (io non ho un atelier come Lamberto :festa:) desideroso di vedere anche lei e per motivi tutti suoi, e poggerei, come alle altre, lo sguardo su quei particolari che mi sbarellano senza rimedio.
Se si somma tutto questo, gratitudine, contentezza, nostalgie, ne viene fuori solo una cosa: sto invecchiando. Una moto di allora mi spaccherebbe adirittura più della Bastarda, e la nostalgia è uno dei primissimi, inconfutabili sintomi del rincoglionimento.
E da rincoglioniti, mi sa che conviene avere a disposizione tutte le possibilità offerte dall'oggi.
Ghino:
In linea di massima condivido questo 3D
Per natura dopo aver provato moto innovative per così dire....comunque al passo con i tempi ....
Mi rendo conto che sto tornando ad amare moto essenziali e prive di tecnologia .... Gas gas a parte
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