La mia voleva solo essere una provocazione a proposito delle nuove proposte, sullo sdoganamento di Honda del nuovo concetto
di scooter e su tutta una serie di considerazioni a proposito della moto intelligente da parte dei "duri e puri" del forum.
Mi sembra comunque che la discussione, soprattutto con la deviazione sulla Benelli, a mio avviso abbia sortito l'effetto desiderato.
Come ogni cosa anche l'interesse per la moto da parte di ognuno di noi ha una sua evoluzione e affinamento che passa attraverso momenti apparentemente statici, balzi e stravolgimenti radicali.
A me adesso le prestazioni interessano poco o nulla, mentre apprezzo molto di più l'essenzialità, l'efficenza tecnica e industriale, e praticità del mezzo (oltre che l'estetica), mentre a 16/20 anni era quasi l'opposto.
Moto come Versys, V-Strom o NC700X le trovo tutt'altro che insipide.
Avere prestazioni più che sufficenti all'uso comune, praticità, estetica e prezzo contenuto, ne fanno un'insieme assolutamente apprezzabile per quanto riguarda il loro "motivo di esistere".
E' un concetto che lo trovo di per sè alla stregua di "un'opera d'arte da contemplare" e da solo mi farebbe essere fiero di possederle.Non sono in grado di scindere passione da razionalità, se in una moto non trovo un senso non può suscitare in mè emozioni.
E soprattutto, se mi suscita emozioni significa che ha un "senso" che non sono ancora riuscito a definire.
E questo capita a tutti in maniera più o meno consapevole, anche chi prende una sportiva per girarci solo nel weekend a manetta su pista, fa una scelta che è anche "razionale e pratica".
Ovviamente non gli serve come mezzo di locomozione ma non è solo questo che si può definire "razionale e pratico". In questo caso si apprezza la possibilità di sfidare sè stesso e gli altri raggiungendo il limite del mezzo.
Serve per identificare sè stessi con le cose a cui si attribuisce valore, una volta reggiunta questa consapevolezza si inizia (o si dovrebbe iniziare) a cercare qualcosa di valore gerarchicamente superiore, senza rinnegare ciò che si è cercato in precedenza (anche se a volte appare così) ma subordinandolo.
Raggiungere consapevolezze superiori è ASSOLUTAMENTE RAZIONALE E PRATICO perchè permette di gestire ogni realtà che ci circonda da una posizione più alta, con una visuale maggiore e quindi con risultati superiori in ogni campo, salute, vita privata, lavorativa e sociale.
La "passione" è "l'intuito" che ci guida verso il significato delle cose, la spiegazione razionale sul suo vero valore viene soltanto dopo.
L'aspetto negativo della passione (ma in tal caso non è tale ma diventa disperazione) è appiattirsi sulle emozioni positive che suscita una volta raggiunta, senza subordinarla alla "verità superiore" che già da quel momento si inizia ad intuire, anzi facendo consapevolmente l'opposto.
P.S. Sono stato troppo "pirlosofico"???
