Comprendo lo sfogo di Alex anche perchè a 50 anni sentirsi trattato come un delinquente solo perchè si gira in moto in un bosco è veramente
umiliante. Ora a mio avviso le soluzioni sono solo due:
1- come dice Valchisun me sbatto, giro e faccio finta di niente e se mi prendono pago la multa che ovviamente era già nel budget di spesa annuale
2- mi do da fare, ovvero cerchiamo di fare qualcosa di pro-attivo.
Si perchè lamentarsi e girare lo stesso è il classico comportamento alla italiana.
Quindi bisogna agire per cercare (dico cercare) di fare qualcosa, perchè mettiamocelo bene in testa che siamo rispetto alla popolazione uno zero
virgola quindi non rappresentiamo nulla in termini politici e conseguentemente non possiamo aspettarci che dall'alto arrivino i permessi alla
circolazione in fuoristrada.
Quindi credo fermamente nelle persone che con coraggio e dedizione si sono "sbattute" e si sbattono quotidianamente per ottenere dei percorsi
autorizzati tanto sono sicuro che la libera circolazione in fuoristrada per tutte le tipologie di moto non arriverà mai e poi mai.
Solo se andiamo in paesi sottosviluppati dove i problemi sono altri allora c'è la libertà ma in Europa possiamo scordarci di averla, basti pensare
alle nazioni che sono con noi confinanti: Francia, Svizzera, Germania e Austria, li proprio non si gira mentre in Italia con 104 € il più delle volte
la cosa si aggiusta.
Quindi bisogna partire da un dato di fatto: la libertà non ci sarà mai per il fuoristrada quindi occorre agire "sui fianchi" per ottenere i percorsi,
ripeto siamo una microcosmo e non abbiamo nessuna rappresentatività proprio perchè siamo pochi e sparsi.
Un esempio della considerazione del fuoristrada? L'ultima volta che abbiamo vinto la Six Days di enduro se ne è parlato sui giornali?
No, neanche un trafiletto, eppure quelle sono le olimpiadi del fuoristrada. Cairoli quando vince un mondiale non lo sa nessuno, ci sono tre righe
sulla gazzetta dello sport e poi ciccia su tutte le testate.
Ed è per questo che io credo che solo l'unione di questi appassionati sparsi senza un nome e una patria se si uniscono cominciano ad avere la
forza per cominciare a fare una azione a livello locale, ci sono degli splendidi esempi che si possono mettere come referenze.
E' chiaro che per l'enduro sarà molto difficile per tipologia di moto e la buona rappresentanza di maleducati che conducono queste moto.
Però non è impossibile, in Val Camonica pagando un ticket giornaliero anche le moto da enduro possono girare....e allora come sempre è solo
questione di darsi da fare!!!
Lamberto