Agli inizi degli anni novanta era stata istituito il campionato velocita' Supermono, in cui si correva con delle monocilindriche a quattro tempi, dove era lasciata libera l'inventiva dei progettisti,l'unico vincolo era che dovevano essere dei monocilindrici a quattro tempi e basta! Alcune case motociclistiche italiane avevano creato dei capolavori coinvolgendo direttamente il reparto corse e fior di progettisti, addirittura la Gilera aveva prodotto in piccola serie la Gilera 500 Saturno, un piccolo capolavoro dotato di motore quattro valvole bialbero di derivazione dall'enduro Rc 600:

successivamente venne prodotta la Gilera 600 Piuma dotata di telaio deltabox in alluminio, una moto adatta solo all'utilizzo su circuiti:

La Ducati, grazie al progetto del geniale Massimo Bordi, mise in pista il progetto denominato "Supermono Desmoquattro", moto prodotta in pochissimi esemplari:

Bellissimo il motore, desmodromico a quattro valvole, denominato "batacchio" per via del particolare sistema di abbattimento delle vibrazioni:

qui si vede meglio il particolare sistema per abbattere le vibrazioni:

In pratica veniva sostituito il cilindro verticale del bicilindrico Ducati con una biella "folle" che fungeva da contralbero di bilanciamento, il motore subi' numerose evoluzioni fino ad arrivare alle ultime realizzazioni dotate di un evoluto sistema di iniezione elettronica, la cilindrata sali' a 570 cc. e la potenza arrivo' alla bellezza di ottantuno cavalli a 10.000 giri, il peso della moto era di soli 121 chili, questa e' la foto del prototipo stradale che purtroppo non ebbe mai seguito:

Anche la Yamaha Belgarda produsse una supermono stradale dotata del motore di derivazione della Xt 660 Ténéré montato sul telaio in alluminio della 125 stradale a due tempi, la Szr 660:
