Si, più del solito. Perché mi impongo di non fare un caxxo, stacco il cell del lavoro, non apro la email aziendale e quando ci sono 5 gradi sottozero alle 10 del mattino rinuncio anche ad uscire con la Bastarda.
E allora, visto che son diventato vecchio e scassafave, penso cose cattive.
Che poi sono pur nato verso la metà degli anni 50, e quindi volente o nolente “avevo la rivolta tra le dita” come dice il poeta di via Paolo Fabbri. Ed è un imprinting che fai fatica a sotterrare. Forse sarà possibile quando sotterreranno me.
Oggi penso che siamo troppo buonisti, che preferiamo farcelo appioppare lubrificato col Bardahl ricinato per poter continuare a chiedere “per favore, dateci un percorsino” oppure giochiamo ai bambini buoni e facciamo “no-no-no” col ditino, petulanti come una bambina con l’apparecchio per i denti, salvo poi girare le ruota e fare un fugone davanti alla camionetta dei verdoni.
Insomma traccheggiamo, mendicando ascolto federale e accettando tutto, la multa, il divieto, il decreto, ci arrocchiamo su posizioni perse comprando moto alternative per poter continuare ad andare, ci proniamo perfino alle cronache di Meda e Reggiani.
Io mi sono rotto i santissimi co***oni, guardate come ve lo dico.
Perché dobbiamo trovare sempre e solo la via più difficile? Siamo forse moto alpinisti anche nelle scelte della vita? Più aspra la strada, più fulgida è la vittoria? La verità è che siamo dei babbei. Inconsciamente seguiamo le vie che ci propongono i burattinai, e noi proni ci adeguiamo, mettiamo la nostra bella armatura, ci affianchiamo il nostro fedele Sancho Pancia, e andiamo fieramente a batterci contro i mulini a vento.
Ma quali mulini a vento! Combattiamo discutendo, come ci propongono. Tentiamo il contraltare, così ci evidenziano che è impossibile. Continuiamo a fare i lagnosi, che ci prendiamo anche dei piagnoni infantili, e facciamoci ancora massacrare dai GEV, così ci dimostrano che siamo in malafede e per di più demagoghi. Bello!
Io Meda non lo reggo più. Voglio Di Pillo!!!!!! O uno che gli assomigli, uno che non deve dirlo, perché in piedi sul divano ci sto già.
Non voglio la derivata di serie in motoGP e nemmeno le stronzate della DORNA. Voglio un enduro libero come nel resto del mondo sincero, e quindi democratico per davvero. Mi rifiuto di comprarmi una moto strana per sconfitta.
Non corriamo più a destra e a manca come ci fanno credere di decidere autonomamente. Usiamo un grido di battaglia che ultimamente, finalmente, compare ancora isolato in politica: Tutti a casa!!!
A casa gli organi federali che non ci tutelano, che hanno pisciato sopra la federazione più bella del mondo e l’hanno ridotta a un branco di voltacarte che non sanno manco da che parte cominciare a mettere in pratica i loro scopi istituzionali. Mica la soluzione alla fame nel mondo: solo quel che sta scritto nel loro statuto.
Io voglio un Presidente come Bruno Comanducci. E chi c’era sa che intendo.