Con ritardo colpevole eccomi qua a postare qualche pensiero riguardante l'incontro mototrip-motoalpinistico dello scorso week-end.
Il meteo ha cercato di mettere incertezza nei partecipanti, ma alla fine l'avventura è partita e si è svolta alla 'grande'.
Per noi che partiamo da Udine la Via del Sale non è proprio dietro l'angolo, 1300 chilometri di macchina tra andata e ritorno, ma gli splendidi scenari, la compagnia, le 'guide' locali ci hanno fatto dimenticare le ore di trasferimento tra camion e cantieri autostradali.
Arrivati a destinazione grosse nuvole si stagliano sulle alpi al confine francese, preoccupanti.
Ma il buon Bert ci rassicura: "Qui non piove mai!"
Evviva.
Comunque il programma si modifica, data la possibilità di pioggia sabatina.
Ecco allora la proposta, giro locale al sabato e alla domenica gita sociale sulle dissestate strade in quota della Salt Road.
Sabato mattina partenza in un clima umido, infatti la guida locale rosso-blu voleva quasi dare forfait.
Si vede che la vecchiaia fa brutti scherzi.
Alla partenza il mio compare di viaggio, il Maximiliano, è preoccupato, Bert è partito con la Cota e pare che Gianni lo segua a ruota nella scelta del mezzo.
Ci sarà da spingere per i turisti dell'est coi loro mezzi enduristici, su queste strette stradine.
Vabbè, avanti all'avventura.
Iniziamo pian piano e poi saliamo sempre più, verso la vetta, e osserviamo lontano le casette francesi, mentre di qua il mare fa capolino tra nebbie e nuvole.
Uno spettacolo!
E avanti fino al pranzo, quando il nostro accompagnatore più posato ci lascia per impegni inderogabili e ci lascia nelle mani del 'pazzo' rosso-blu vestito che decide di passare in luoghi umidoimpervi.
Strano, qui è sempre asciutto, ma le pietre umide sono una saponetta.
Qui ci venivo con l'Alp, dice lui.....
E io lo guardo e penso "Squilibrato, con quell'ammasso di ferro e plastica anni 80".
E passano le ore e i sentieri si susseguono.
Sassi, radici strappi, odor di sottobosco, rose canine spuntano qua e là.
E giù il mare si congiunge col cielo a formare un tutt'uno, che noi abbiamo la fortuna di ammirare da quassù.
Poi il WR ci abbandona, la candela non c'è più e allora via a casa.
Domani è un altro giorno, ci aspetta una long way up and down.
Domenica Max non vuol partire per la Via Salata, dice che il giro di sabato gli è bastato e vuole stare a dormire.
Devo minacciarlo con le cattive.
Tanta strada per poi fermarsi a dormire.
Alla fine la spunto, ma siamo in ritardo e quindi dobbiamo abortire la prima parte di sterrati onde evitare di arrivare tardi all'appuntamento in Melosa con i 'giovani varesotti'.
Via di asfalto, e anche oggi la guida genoana tiene medie da stradale su questi toboga bitumati.
Io penso che non può fare così, chi lo sente il Max poi, quando si lamenta perchè ha consumato troppa mixela?
Vabbè, speriamo che si tranquillizzi.
Dopo l'incontro via a salire e scendere.
Iniziano i primi sterrati, i camosci, cambia la vegetazione.
Siamo in alto e continuiamo a salire.
Chilometri e chilometri di sassi si susseguono sotto le nostre ruote.
Che spettacolo.
Non c'è troppo traffico, non si leva tanta polvere.
E quell'altro voleva stare a dormire......
Continuiamo in un susseguirsi di panorami, asfalti e sterrati, sassi piantati e terra smossa. Il paradiso di chi ama la montagna, il dislivello, l'essere con noi stessi mentre ci confrontiamo con una natura tanto splendida quanto forte e pericolosa, se non viene rispettata.
Volare giù di qua non deve essere piacevole, perciò ci vuole concentrazione continua.Però questa attenzione viene ripagata da un sorriso che riempie il cuore.
T-Ride in cima al mondo.......
Pausa, foto, chiacchierata, battuta, confronto, manutenzione, pranzo.... I momenti insieme si susseguone ed è già tardi, bisogna aumentare il passo perchè le giornate si accorciano.
Dopo curve e sassi eccoci di nuovo alla Melosa, lasciamo i nostri compagni lombardi e rientriamo a valle, derapando tra i tornanti.
Ecco il mare, eccoci a casa di chi ci ha gentilmente ospitato.
Stanchi e impolverati carichiamo i cavalli in carrozza e via verso le strade del rientro.
Il buio ci accompagna e ci porta nei luoghi lasciati solo pochi giorni prima.
Nel cuore ci rimane la gioia di una splendida esperienza.
E nuovi amici che speriamo di riincontrare presto.
Un grazie a Bert e Gianni per accoglienza e gentilezza e per averci sopportati e accompagnati in tanti splendidi posti.
Grazie anche a Claudio,Luca e Zio Giò, per la compagnia e la simpatia.
Sembrava quasi che fossimo un gruppo che si conosceva da tempo, anche se ci eravamo appena visti.
Mandi e alla prossima.