Sono convinto che vedere gli scempi dei legnaioli, degli sciatori, dei picniccari (scusate il neologismo orribile) eccetera serva solo a farsi il sangue amaro, con la sola consolazione, magrissima, di essere i più buoni di tutti. ma anche i più tartassati.
Sono giunto a questa conclusione quando mi inca..ai vedendo l'asfaltatura di cui qui:
http://motoalpinismo.it/smf/index.php?topic=1905.0Si, perchè la strada l'hanno asfaltata comunque, adesso è ecocompatibilmente invasa da centinaia di gruppetti che, a coppie ciascuno con la propria auto, va a prendersi il fresco sul passo. E sentirsi derubato non serve a nulla. E' un dato di fatto. Le chiacchiere stà a zero, diceva un mio compagno di corso.
Per questo, dicevo, insisto nella MIA etica comportamentale. esco con la targa, le frecce, l'assicurazione e il retrovisore. Già faccio un distinguo, anche se ho la 140 coi tasselli da enduro. poi vado piano (anche per altri motivi

) e aggiungo un po' di differenza. Mi hanno fermato qualche volta, ma mai mi hanno beccato in castagna. Mai sono scappato. Ho tolto il casco, salutato, sopportato la mancata corresponsione di empatia e i controlli sadici, e me ne sono andato. NON li ho messi in condizione di nuocermi. Ecco qua.
Contro una generalità che permette sbancamenti ma non tollera un graffio di pneumatico FIM, puoi fare solo questo.
Associarsi è giusto e doveroso, per dare a ciascuna individualità
coerente con l'etica comportamentale maggior peso sociale e in quanto tale "politico".
Ma se il risultato prefissato e quello di poter andare ogni altra domenica nello stesso posto a fare lo stesso giro, un endurista si sente un po' come un crossista che corre da solo in circuito.
A quel punto, mi compro un Maico dell'83 e mi iscrivo al campionato Veteran....