KTM è un produttore. Come tutti i fabbricanti per vivere deve fatturare, e per farlo loro hanno deciso di vincere gare importanti, a differenza di tutti gli altri che fanno moto per venderle e intanto partecipano alle gare.
Ora, per la prima volta, investono in una non racing. I motivi possono essere molteplici, ne prendo in considerazione giusto due che mi sembrano determinanti:
1. Gli serviva la moto elettrica per abbassare la media emissioni (che come sappiamo si misura sulla media di tutto il parco prodotto) ma mancando le strutture non avrebbe mai potuto commercializzarla in larga scala. Per cui l’ha fatto in 3 Paesi dove le strutture idonee ci sono già, e per gli altri mercati ha messo fuori una moto a ciclo otto modificando le prestazioni del motore da 350cc.
2. Ha sicuramente visto quello che noi non riusciamo a vedere. Ossia che esiste un esercito di persone che con le enduro racing ci hanno provato, ma per una serie di motivi (manico, età, infortuni, o altro) non riescono a divertirsi come vorrebbero. Tra l’altro queste persone non usano l’enduro in fettuccia, ma si godono una passeggiata magari impegnativa, però vogliono farlo senza stress e senza coltelli fra i denti. E allora cosa c’è di meglio di quel che stanno proponendo a suon di grancassa come la panacea per quell’esercito?
Prendiamo ad esempio me: passati i 50, da 5 anni abbondanti risento di un calo prestazionale generale per via del solito infortunio. Sommiamo over50 e infortunio grave e ne viene fuori poco più di un tronco umano che però ha ancora voglia di andare in moto. Chiaro che una moto che promette di essere più gestibile per fare quello che si desidera, né più né meno quel che fa adesso, e quindi non arrampicarsi sugli alberi con una trial vestita da enduro, uno come me la vede non solo di buon occhio, ma la desidera al punto di riconsiderare quanto finora pianificato in termini motociclistici, sia in termini di utilizzo sia in termini di budget dedicato.
Vero che costa alla fine attorno agli 8000 euro. Ma qualcosa che ci risolve un problema (perché le spacca braccia che quelli come me hanno in garage, per certi versi, sono un problema) la si paga volentieri qualcosina di più. Anzi, grazie al blasone che chi la produce si è garantito a suon di risultati (vedi inizio di discussione) personalmente la vedo come tuttora preferibile ad altre marche che stanno sfornando un prodotto similare ed a prezzo più conveniente, ma che non danno interiormente la stessa tranquillità di acquisto, In fondo basta guardarle, e per quello basta e avanza un consumatore, non serve essere un esperto marketing: si chiama qualità percepita. Marchio, successi, rete di vendita e serietà aziendale ne fanno un valore aggiunto che nessun altro può eguagliare. Praticamente, se non fanno qualche fesseria macroscopica, hanno già vinto quel segmento di mercato.
Forse non è la migliore? Magari no, ma conta il fatto che i più percepiscono che lo sia, e la compreranno. Credete davvero tutti che la GS1200R sia in cima alle classifiche perché è la moto migliore?