Talvolta capita di uscire quasi controvoglia, si scende in garage ci si prepara e si scalcia....e li cominciano i pensieri e le sensazioni contrastanti:
"ho avuto una settimana difficile, a lavoro mi sono stancato di testa....cosa c'è di più bello che accendere la cavalletta e andar per sentieri???" però hai anche quel sentore:
"sono stanco, ma chi me lo fa fare di fare quella salita dove rogolarmente mi tocca sputare l'anima...e se facessi un giro in bici per mangiare un semplice gelato???"
Questa situazione, quelle poche volte nelle quali mi si è presentata, è sempre stata il preludio di uscite dove la semplice rampa del garage sembra già voler essere una sfida, la prima mulattiera seria e ci si rende conto che si hanno le gambe molli, le braccia stanche ma sopratutto...la testa che non comanda il corpo....che si oppone al corpo stesso....
Ecco allora che come per magia nera quel passaggio fatto in scioltezza l'ultima volta diventa un'agonia, quella salita dove una settimana prima quasi decolli arrivando in cima a metà la stai maledicendo perchè devi spingere su i seppur pochi 80 Kg di moto....quell'ostacolo di ben 30 cm che di solito usi per saltare quasi diventa un tranello che ti cappotta...
Non so a voi ma talvolta sembra quasi che la nostra amata moto anzichè esserci amica e fonte di serenità diventa quasi antipatica, sembra voler reagire in maniera opposta a quello che dovrebbe fare, sembra volerci rendere tutto difficile....esiste anche la condizione complementare però:
Ieri, dopo un viaggio in macchina di 5 ore con figlia malata al seguito avevo bisogno di staccare, e tutto m'è uscito bene...anzi benissimo. Ho azzardato salite impervie riuscendo, passaggi in torrenti senza annegare e addirittura un ostacolo di 70 cm superato più volte ed in maniera agevole...ah la TESTA cosa può fare!!!!
Crederci, sentirne il bisogno, volerci provare...e tutto si fonde...la moto, il motoalpinista e la montagna diventano un tutt'uno, si avvisano l'un l'altro dei pericoli, delle difficoltà e dei successi....e come per magia questa volta tutto è bello e soddisfacente.
Il motoalpinista azzarda poichè la montagna si scopre offrendo un nuovo passaggio mai scorto prima, la moto asseconda quello che la testa del motoalpinista comanda e viene tutta talmente bene che ci si sente soddisfatti, e lo si ritenta fino a quando viene assimilato...ricordando però che questo bellissimo passaggio la prossima volta, quando sarà una giornata NO, diventerà insuperabile....