Stavamo facendo delle considerazioni da un "altra parte", sulla qualita' e la cura della componentistica adottata dalle attuali moto da trial: da sempre, e cioe' dai primi anni settanta con i primi modelli spagnoli, cioe' Bultaco, Montesa ed Ossa, la qualita' della realizzazioni non e' mai stata la loro caratteristica principale, l'affidabilita' non era al livello delle moto stradali, ma era ancora ammissibile perche' le case dell'indotto e cioe' le case produttrici di ammortizzatori, accensioni, carburatori erano ancora aziende semi-artigianali, piccole produzioni da officina o poco piu', anzi su certe lavorazioni si percepiva la cura dell'artigiano e anche la passione era evidente in certe lavorazioni!
Se portiamo il discorso sulle moto attuali, la passione la si percepisce molto meno,anzi non la si vede proprio, ma vedo, su moto dal costo medio di 6.500/7.000 Euro, frizioni che non staccano, pompre freno difettose, ammortizzatori e forcelle che non scorrono manco morte, carburatori con getti sbagliati, il bello e' che il ricambio viene sostituito in garanzia con la stessa pompa nuovamente difettosa e siamo daccapo, vedo clienti di moto modello 2011 talmente delusi di queste continue magagne da volere cambiare la moto nuova dopo un solo mese di continue noie meccaniche!
Le moto da trial, come quasi tutte le altre moto sono beni voluttuari, non sono generi di prima neccessita', ma e' proprio il "giocattolo" nuovo quello che dovrebbe soddisfare la nostra passione e in genere si spera che funzioni bene da subito, visto che per soddisfare la nostra passione si spendono cifre anche considerevoli e quando saltano fuori le "magagne" sulla moto nuova, la cosa fa' inc....are parecchio!
Secondo me la crisi e il conseguente contrarsi delle vendite obbliga le aziende produttrici di componentistica ad abbassare il livello dei controlli di qualita' ed utilizzare materiali piu' economici, anche a livello di guarnizioni, O-ring e cura negli assemblaggi e noi continuiamo a pagare le moto come se fossero ancora buone!
La conclusione sarebbe che le case produttrici, per avere la soddisfazione del cliente e quindi anche per "legarlo" al marchio, sarebbe ora che non delegassero sempre alla bravura ed alla pazienza del concessionario il risolvere le magagne che una volta di piu' saltano fuori sulle moto nuove pagate dall'appassionato care e salate!
Che lo facciano perche' vogliono farci tornare ai "maggici" anni settanta?
