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Dal 16/12/21 il fuoristrada termina
alex:
E' arrivata la nota a chiarimento del Mipaaf (Patuanelli, che si chiama fuori col classico "io non so, non c'entro, sono quelli di prima e se c'ero dormivo"
Mipaaf: in decreto viabilità forestale solo linee guida Regioni Per uniformare norme a livello nazionale, come concordato
Roma, 15 dic. (askanews) -
Il Decreto 28 ottobre 2021, pubblicato
in Gazzetta ufficiale n. 286 del 1 dicembre 2021, "contiene
esclusivamente le linee guida per le Regioni allo scopo,
pienamente condiviso dalle Regioni in sede di Conferenza Stato
Regioni e dai Ministeri concertanti (MiC e MiTE), di uniformare a
livello nazionale le norme riferite alle modalità di costruzione
della viabilità forestale, che già esistono nelle singole
legislazioni regionali, e dare dunque uniformità alla eterogenea
nomenclatura adottata". Lo sottolinea il Mipaaf in una nota in
cui si ricorda che "la competenza primaria in materia è delle
Regioni, ed ogni regione e provincia autonoma ha già una sua
legge regionale che disciplina gli aspetti strettamente tecnici e
la fruibilità di tali viabilità".
Il decreto si muove nell'ambito delle previsioni dell'articolo 9
del Testo unico delle foreste e filiere forestali del 2018
(D.lgs. n. 34/2018), in vigore già da anni, "senza alcun
contraccolpo sul tema della fruizione della viabilità forestale.
Nulla si innova in merito al transito autorizzato sulla predetta
viabilità, fermo restando che, come espressamente previsto
all'articolo 2, comma 3 del decreto, le strade e le piste
forestali non sottostanno ai criteri di sicurezza previsti per la
viabilità ordinaria, poiché si tratta di viabilità esclusa dal
Codice della strada".
Inoltre, "è compito delle Regioni disciplinare le modalità di
utilizzo, gestione e fruizione della viabilità forestale "?
tenendo conto delle necessità correlate all'attività di gestione
silvo-pastorale ed alla tutela ambientale e paesaggistica'".
Il ministero precisa ancora che in capo alla Regioni è
incardinata anche la competenza in materia di prevenzione del
dissesto idrogeologico e del rispetto di quanto previsto dal
vincolo idrogeologico; "pertanto, spetta alle Regioni la
competenza a valutare gli effetti della fruizione pedonale,
cicloturistica o con mezzi motorizzati diversi da quelli
forestali sui tracciati, i cui effetti su fondi non asfaltati
hanno impatti ben diversi tra loro; essi dovranno essere valutati
con la massima attenzione alle singole realtà territoriali".
Da ultimo, "si ribadisce che tutte le Regioni all'unanimità hanno
approvato il decreto e le linee guida, ben consapevoli delle
proprie competenze e delle conseguenze gestionali".
Apa 20211215T201255Z
Valchisun:
Tutte, grandissime minchiate, si vieta una cosa che era' gia' vietata da oltre trent'anni? Almeno, nel caso del Piemonte ed in tutte le regioni del nord e del centro Italia era gia' cosi', fino a che non si sapranno di quale entita' saranno le sanzioni, sara' tutto fumo, tutte parole e divieti inutili.
erKarota:
Bene, fin'ora abbiamo:
0. Una legge di cui non se ne sentiva il bisogno
1. Raccolta di 30.000 firme scarse fra i vari utenti (secondo me ancora poche ma sta crescendo)
2. Una nota esplicativa che non esplicita
3. Lo sdegno (mi torna in mente il "si stracciarono le vesti) di FIM
4. Un parlamentare che chiede lumi ai legislatori che non rispondono
5. Orde di testate giornalistiche che gridano peggio di un propagandista del primo dopoguerra, salvo non dire nulla di concreto
6. Un CER che non c'er (quello del Veneto in realtà non è mai esistito)
Fatte le debite conclusioni, direi che ho fatto bene a montare il portatarga rimovibile sulla moto. Io ci avevo provato ad essere in regola. Sempre girato con specchietti, frecce, targa ben visibile, incline a fermarmi in caso di fermo (ma non c'è mai stato bisogno), predicavo l'essere ligi alle regole per poter contribuire a dare l'idea che non siamo delinquenti....ma alla fine mi sa che toglierò targa ed all'alt, a meno che non mi abbattano come un cinghiale imbufalito, col membro che mi fermo :V:
Valchisun:
Ma se la legge che vieta il fuoristrada in Piemonte ed in altre regioni del nord e centro Italia, e' in vigore dalla bellezza di trentasei anni, pensate che qualcuno si sia mai preso il piacere di tentare di fare qualcosa di concreto? O che si sia mai ottenuto qualcosa?
alex:
Anche in Veneto è la stessa cosa, in base alla LR 14 del 92. In base a quella il mondo si è diviso in chi si limita ad andare dove si può o dove non ti rompono le scatole, e chi va ovunque in modo banditesco.
Le regioni del Nord, che hanno già TUTTE una regolamentazione repressiva dell'attività fuoristrada, potrebbero avare uno slancio creativo grazie alla nuova iniziativa dei tre liminari titolari di un ministero per grazia non si sa di che, ma questo è un altro discorso.
<il discorso è che oggi i sentieri ce li scordiamo, assieme alle mulattiere.
Per lo meno in montagna. Resta da vedere sotto gli 800 metri, ossia dove cessa di essere la "montagna" in termini amministrativi.
Non è intelligente ridurre la questione a livello di multe. Non è questione di quanto, ma di come. E soprattutto di perché.
Finora il perché è stato omesso, nascosto dal generico interesse (di chi?) della salvaguardia ambientale.
E se c'è una cosa che mi fa girare i gemelli più della mancanza di un perché, è un perché farisaico. Perché significa che chi fa e poi ci si giustifica è una chiavica di essere umano senza coglioni. Ecco, l'ho scritto.
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