Le moto di adesso non sono paragonabili, sono astronavi rispetto a quelle moto lì, e parlo di quelle di serie.
Escursione, registri infiniti, bilanciamenti, centraline, erogazione, Tutto invoglia ad andar forte, a partire dalle piste che non hanno molto a che vedere con la specialità, diciamo. Certo, c'è evoluzione, come in ogni disciplina, a me sembra però che nel cross si sia teso a favorire chi guarda piuttosto che chi corre.
Una volta ci si rompeva una gamba, adesso se non va di lusso ci metti due anni per riprenderti e poi hai chiuso.
Non cambierò mai idea su un fatto: quelli che andavano forte con i ferri a due tempi degli anni 70/80 erano marziani, e lo si vedeva subito.
Nel mio infimo bastava vedere quanto davano a me ed alla metà dei partecipanti i ragazzini come Magarotto, Micheluz e Scapin, più giovani oltretutto, e che dopo due anni li ritrovi alla 1000$ o al Nazioni oltre che al mondiale.
Con steli da 32, 240 com di escursione, due Bitubo dietro, un Sachs sei marce e un telaio che quello dei banchi di scuola era meglio. Il tutto in una selva di carraie, pozze, contropendenze e curve in salita, i discesa, ovunque. Tante curve e pochi salti.