Ho provato a documentarmi velocemente su questo cosino strano ma con concetti "differenti". E il tutto può ruotare attorno alla affermazione del progettista.
Scrive Paolo Martin: «L’ingegner Vianson, allora direttore generale, mi diede l’incarico di “inventare” qualcosa di diverso per non ostacolare il 50 Piaggio e per non agitare troppo le acque».
Come in Aprilia, Piaggio insomma dice di "fare ma non fare" e poi segue soltanto la produzione propria, senza curare le aziende del gruppo.
Probabilissimo che l'800 abbia seguito la stessa sorte commerciale. Ha molte parti in comune con la Mana, a cominciare dal motore. Così, se il pilota ideale della Mana è un motociclista che usa la moto tutti i giorni, alla ricerca di un maggiore comfort urbano, quindi un personaggio concreto e riflessivo, decisamente estremista è invece il pilota del nostro GP 800, senza dubbio integralista nella scelta dello scooter come mezzo di trasporto, ma con la fantasia che punta verso le super prestazioni, insieme al compiacimento di avere a disposizione lo scooter più veloce sul mercato.
Vi ricorda qualcosa questa storia? Honda fa la NX e la Integra, ci crede e anche grazie al peso commerciale ce la fa. Piaggio fa fare le cose, che vengono buttate in una esposizione assieme al concetto che le ha generate, ed ecco qui la diversità della storia dei prodotti.
Si vede che a Pontedera si focalizza lo sforzo commerciale sull'MP3 e sull'X10. In che modo non so, visto che la quantità di esemplari in giro la dice più lunga di pagine di argomentazioni.