Le impressioni di guida delle trial m.y. 2016 sono per cosi' dire "limitate" a sole tre moto, in quanto la nuova moto di Tarres, la TRS One, per il momento e' ancora un esemplare "quasi" unico gia' portato in gara da Adam Raga ma non ancora disponibile per il pubblico, mentre Montesa ne' Scorpa erano disponibili per la prova al pubblico presso l'area trial di B.M. Racing.
La vera novita' per il 2016 e' rappresentata dalla nuova trial spagnola, voluta dall'industriale Manel Jane', un imprenditore specializzato in passeggini e grandissimo appassionato di trial, appassionato a tal punto da volere progettare una moto e creare una nuova azienda specializzata sulla costruzione di moto da trial, cosi' e' nata la nuova Vertigo, con la diretta collaborazione del pluricampione mondiale l'inglese Dougie Lampkin, che l'ha gia' fatta debuttare in gara all'ultima Scottish Six Days, il prototipo ha gia' corso nel Mondiale trial Outdoor e Indoor con il pilota James Dabill, mentre nel 2016 ci sara' anche un top driver che portera' la Vertigo ai vertici del Campionato Mondiale, lo spagnolo Jeroni Fajardo.
La moto prototipo aveva gia' debuttato all'EICMA 2014, ma si e' preferito aspettare la commercializzaione della moto definitiva dopo un anno di collaudi del prodotto gia' finito ed industrializzato, in modo da non dover fare da "collaudatori" agli stessi clienti, come, invece, spesso, succede nel settore motociclistico e non solo...
Questa e' la Vertigo Combat 300 in versione definitiva e gia' omologata Euro 4:



la moto e' caratterizzata dal telaio a traliccio in tubi in lega d'acciaio, per la prima volta di serie su una moto da trial, qualcuno ricordera' un prototipo di una Fantic da trial 50 che adottava una soluzione telaistica simile, presentato all'Eicma di qualche anno fa', ma mai uscita in produzione:

La moto si presenta molto curata sia come verniciatura, con un verde fluo molto brillante, quasi fosforescente, tutta la moto risulta essere molto curata come qualita' degli assemblaggi e come componentistica adottata, dalle sospensioni: forcella Tech in alluminio completamente regolabile, canne da 39 mm. anodizzate e piastre ricavate dal pieno ridotte al minimo delle dimensioni, ammortizzatore Reiger pluriregolabile con link progressivo, freni Braketech con pinza monoblocco a quattro pistoncini sull'anteriore e disco a margherita. Manubrio e pedane poggiapiedi della S3, cerchi della Morad con il posteriore con asole esterne e pneumatici Michelin X-Light di serie:

Il motore adotta soluzioni all'avanguardia, tipo l'iniezione indiretta della miscela aria-benzina ed il circuito di raffreddamento a liquido con pompa elettrica, questa per la prima volta montata di serie su una moto da fuoristrada:

Il motore ha dimensioni molto contenute, tranne, ovviamente, per il volano motore, che sui trial deve necessariamente di dimensioni ragguardevoli per aumentare il tiro ai bassi regimi, oltre a produrre energia per accensione, gestione elettronica del motore e "servizi", esiste anche una piccola batteria agli ioni di litio che mantiene in carica accensione, iniezione e servizi per agevolare l'accensione del motore:

per la prima volta su una moto da trial di serie, la gestione elettronica di accensione/iniezione del carburante permette di aver differenti mappature in funzione delle marce inserite, grazie ad un sensore di marcia inserita ed alla possibilita' di intervenire manualmente modificando le mappature memorizzate, ce ne sono ben 24 selezionabili...
Scatola filtro posto nel punto piu' alto della moto, quindi meno vulnerabile dagli agenti esterni, posizione ideale anche per gli interventi di manutenzione dell'elemento filtrante in spugna:

Impianto di scarico in acciaio inox Yasuni con silenziatore finale in alluminio con un solo foro di uscita, a differenza del prototipo che aveva due fori ed il fondello in plastica:


Il tappo di rifornimento del serbatoio e' coperto ed e' posto al termine della scatola filtro, per motivi di contenimento del baricentro della moto nella zona piu' bassa e centrale possibile, il serbatoio dalla capienza di 2,7 litri e' posto in mezzo alla triangolazione centrale del telaio, proprio in mezzo alle pedane del pilota:

L'ampiezza dell'angolo di sterzo e' notevole, grazie agli "scarichi" delle piastre forcella ed al telaio in traliccio in tubi:

Veniamo alla prova, o meglio alle impressioni di guida di circa mezz'ora....Innanzitutto e' necessario prendere confidenza con la messa in moto, purtroppo l'iniezione elettronica non e' il massimo per agevolare la procedura di messa in moto, credo che sia soltanto una questione di farci il "piede"....
Il motore gira alla perfezione, gli scoppiettii di "magro" o i battiti in testa su un motore ad iniezione non esistono, la carburazione e' perfetta, anche il motore "canta" quasi come una moto da enduro, visto che si parla di 31 Cv. di potenza massima, livelli mai raggiunti prima su una moto non "ufficiale"...In realta' la potenza in esubero non da' alcun fastidio, serve invece per mantenere una marcia corta anche dopo una curva strettissima, basta spalancare il gas e "crederci" e la moto vi portera' su' senza nessun problema.
Non sono un pilota da zone, ma mi "trascino" sui sentieri da motoalpinismo, io la prova l'ho vista sotto questa ottica, non mi sono messo a girare intorno ad una pianta come fanno i trialisti da zone, ma sono andato a cercarmi i sentieri piu' tecnici che c'erano da quelle parti, devo dire che la Vertigo da una grande sensazione di stabilita' e di sicurezza anche sui sentieri piu' smossi oppure a base di gradini in sequenza, la stabilita' e' di riferimento, anche la forcella da' la sensazione di "cuscino d'aria", anche se il manubrio ruotato troppo in avanti come fanno i piloti, quelli "racing", faceva picchiare le pietre sui polsi, ma non era certo colpa della forcella....
Un po' meno bene le sensazioni che arrivano dal posteriore della moto, occorre sempre tenere caricata la ruota posteriore, probabilmente andava scaricato il precarico della molla, perche' l'atto che si alleggerisce il posteriore, il monoammortizzatore tende a scaricare troppo e manca leggermente di trazione sul viscido o dove occorre fare dei veloci cambi di peso, tipo nei tornanti in contropendenza, purtroppo la moto provata cosi' come e' non permette le doverose personalizzazioni, sarebbe bastato un giro o due di molla in meno.
I freni e lo stacco della frizione sono perfetti, ma la cosa piu' divertente della moto e' l'erogazione del motore, in stile Gas Gas Txt Pro 300 che e' da anni il riferimento dei motori da trial, ma con, addirittura, maggiore allungo e prontezza, e poi e' bello sentire la sensazione di motore bilanciato e privo di vibrazioni fastidiose, la sensazione di moto "sicura", molto piantata sull'anteriore, perfetta per fare motoalpinismo e che ti viene in aiuto, il telaio permette di tentare scalini ed ostacoli in tutta sicurezza, la cosa rende tutto piu' facile anche ad uno che non e' un trialista, ma preferisce divertirsi sui sentieri. E' la prima volta che una moto da trial mi da' la sensazione di una perfetta sintonia di tutte le sue componenti, il tutto rivolto a rendere facile ed amichevole la guida su terreni difficili, quelli che sono il pane quotidiano del motoalpinista, e la cosa la si recepisce perfettamente mentre si guida.
Direi "buona la prima" per Vertigo, in attesa di avviamento elettrico e serbatoio da 4,5 litri...



