Non so come la vedete voi, ma per me la moto come sinonimo di liberta’ non e’ un luogo comune.
Prova ne sia che quando ti sposi perdi la liberta’ e infatti smetti pure di andare in moto.

No, a parte le battute, qualcosa di vero c’e’.
Vivo la moto veramente come mezzo di fuga, di gioco, di piacere. Non e’ un mezzo come gli altri…non e’ che se hai un pomeriggio libero prendi la macchina e ti vai a fare un giro senza una meta precisa (a meno di non vivere a Carmel in California con la famosa 17-miles drive ad un tiro di schioppo ed avere una Porsche 356 convertible nel garage).
Con la moto e’ diverso…. Anche se non si sta guidando sulle strade piu’ belle del mondo ti senti comunque in un posto un po’ speciale.
Insomma la moto e’ davvero l’ultimo dei mezzi romantici. In tutte le sue declinazioni (velocita’, fuoristrada, custom,epoca) non e’ qualcosa per spostarsi da A a B ma per godersi quello che c’e’ tra la partenza e l’arrivo.
Purtroppo la battuta fatta prima non e’ proprio esagerata : basta guardare le centinaia di annunci di moto in vendita che iniziano con “causa nascita di erede….” o “causa allargamento della famiglia…cedo moto..ecc.ecc.” Uno tra i motivi piu’ comuni per cui si vendono le moto.
Personalmente da single avevo meno moto che dopo essermi sposato quindi ho cercato di combattere l’equazione ‘famiglia=vendo la moto’ pero’ e’ inutile negare che e’ una dura lotta.
Io userei la moto per fare le vacanze, per viaggiare, per esplorare e per rilassarmi….invece sempre di piu’ mi trovo a dover programmare un uscita con settimane o mesi di anticipo, manco fosse un appuntamento con lo specialista.
Funziona un po’ cosi’ per tanti o sono io che ho sbagliato qualcosa?
