Soddisfa l'ego dell'endurista. Ecco cosa mancava nella descrizione della nuova Beta X Trainer 300, non e' mia ma di Lamberto, e devo dire che ci ha visto giusto, e condivido in pieno l'affermazione, nel senso che la Betamotor e' stata "furba" nel realizzare una moto in stile free ride o da enduro "facilitato", ma lasciando inalterata la linea e l'estetica, identica a quella di una moto da enduro-gara, in modo da non mortifcare l'ego, sempre piuttosto sviluppato, dell'endurista cinquantenne della domenica, che non ha voglia di farsi vedere in giro con un accrocchio da motoalpinismo, che proprio bellissimi non sono, quindi meglio una moto da enduro vera "miniaturizzata, che non delle ne' carne ne' pesce come le moto pre- Beta X Trainer.
Invece, dal punto di vista dei contenuti, la Beta ha saputo trarre ispirazione, ma anche precise indicazioni tecniche, dai probanti collaudi sui terreni di gara durante le varie edizioni della artigianale Berghem da enduro estremo, visto che la moto e' stata portata in gara, con, peraltro, ottimi risultati dall'ex campione di trial Piero Sembenini, la prima e' stata quella con il motore della Montesa Cota 4RT 250 portato a 300 cc. adottando un telaio pesantemente modificato del ciclomotore da enduro Hm 50:
Prima versione della Berghem:
dopodiche', nella seconda versione, il propulsore adottato e' stato quello della Beta Evo 300, il trial a quattro tempi, su telaio della Beta Rr 125 a quattro tempi raffreddato ad aria, qui esposto all'Eicma 2012:
il passo successivo e' stato l'adozione del motore a due tempi della Evo 300 da trial, ultima evoluzione della Berghem, questa e' l'unica foto che sono riuscito a trovare:
direi proprio che in Beta hanno fatto benissimo a non avere avuto nessuna fretta di mettere in produzione la moto, e credo che tutti quei collaudi degli anni precedenti siano serviti a qualcosa.