Lo stile di guida trialistico di quarant'anni fa' era tremendo, nel senso che tenevano la moto diritta e il pilota faceva dei contorcimenti tremendi avvitandosi sulle pedane, cercando, in quel modo, di non mettere i piedi a terra e di fare mantenere l'aderenza della ruota posteriore al terreno, il tutto doveva avvenire mantenendo una certa velocita' di percorrenza in quanto era impossibile fermarsi perche' per tirare la frizione ci volevano,come minimo, due mani di un culturista allenato, i motori erano tutti dei 350 cc., con dei volani che pesavano quasi come la moto intera, quindi il trucco era quello di sfruttare l'inerzia, si accellerava una volta sola e si andava di aderenza a gas chiuso per tutta la zona o quasi.
In realta' a quei tempi il regolamento non vietava il fermo nella zona, perche' era semplicemente impossibile fermarsi, il fatto di volere utilizzare oggi il regolamento No Stop quando la bravura di un trialista consiste anche nel sapere stare fermo in surplace, recuperare l'aderenza da fermo e salire su un ostacolo senza rincorsa, mi sembra come se vietassero le pieghe in Moto Gp.....
